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Cronaca

Briccocafé, riaperto il bar della stazione. I primi clienti: "Indispensabile un punto ristoro"

Il locale ha ripreso la propria attività nella mattina di giovedì 30 luglio: "Venuti incontro alle esigenze della città, posizione dei lavoratori mai stata a rischio"

Dopo oltre quattro mesi, il bar della stazione riapre i battenti. Dalla chiusura imposta a causa del Coronavirus lo scorso 12 marzo, la saracinesca del Briccocafé, malgrado la possibilità di riprendere l'attività dal 18 maggio, era rimasta abbassata, con turisti, personale Fs e semplici viaggiatori, vista anche la mancata riapertura del Cibiamo Station, rimasti privi di un punto ristoro. Adesso invece, a partire dal 30 luglio, i frequentatori della stazione di Livorno possono tornare a gustarsi il classico cappuccino e brioche la mattina o rifocillarsi con un panino di ritorno da un viaggio. Una riapertura resa possibile dal nuovo accordo tra Lagardère Travel Retail, gestore del Briccocafé, e Rfi, società di Ferrovie dello Stato proprietaria del fondo, che ha salvaguardato la posizione dei sei dipendenti e del direttore.

Christian Di Rito: "Apertura in sicurezza, la posizione dei dipendenti non è mai stata a rischio"

Il Briccocafé, dopo la lunga chiusura, ha riaperto al pubblico completamente rinnovato e nel pieno rispetto delle norme anti-Covid vigenti. In terra sono segnati percorsi e distanze da mantenere, i dipendenti indossano le mascherine, sul bancone è presente il gel disinfettante per le mani, i tavoli, dopo essere stati utilizzati da un cliente, vengono prontamente igienizzati.  Insomma, una riapertura nel segno della sicurezza, come ci racconta Christian Di Rito, capo area di Lagardère della stazione di Livorno e di altri punti vendita in Italia: "Abbiamo provveduto a mettere in atto tutte le misure richieste dalla particolare situazione sanitaria che stiamo vivendo, senza tralasciare nulla. Noi e i nostri dipendenti, che altrimenti sarebbero ancora a casa, siamo molto felici di aver riaperto".

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"La riapertura - continua - nasce dalla volontà di rispondere alle esigenze della città, dato che era fondamentale munire di un punto ristoro la stazione che altrimenti sarebbe rimasta ancora scoperta, e dalla sinergia con Rfi, il nostro partner commerciale: anche se ancora non c'è un accordo formale, ce n'è uno verbale per offrire questo servizio alla stazione. I lavoratori - sottolinea Di Rito - sono tutti tornati mantenendo intatto il loro contratto e la posizione di nessuno di loro è a rischio: questo aspetto non è mai stato messo in dubbio, anche quando siamo rimasti a casa tutti hanno percepito il fondo di integrazione salariare. Per adesso - aggiunge - i clienti sono meno di un terzo rispetto a prima, per il futuro, come tutta Italia, restiamo invece alla finestra a monitorare gli eventi: adesso nel nostro Paese la situazione sembra migliore rispetto a quella di altre nazioni. La stazione di Livorno, rispetto ad altre, è inoltre più regionale che turistica: questo ci offre maggiori chances di limitare le perdite".

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I clienti: "Senza neanche un bar sarebbe stato problematico"

Nel frattempo, all'interno del bar, entrano i primi clienti. Tra questi un lavoratore palermitano, nella nostra città per motivi professionali: "Non conoscevo la situazione della stazione di Livorno - ci racconta -, non trovare neanche un bar aperto sarebbe stata una situazione anomala. Ho notato che il locale è nuovo, ma mai avrei immaginato che fosse stato riaperto proprio oggi". "Devo andare all'Elba e sto aspettando il treno per Piombino - ci dice invece una ragazza marocchina che vive ormai da anni a Pistoia -, ammetto che se non avessi trovato neanche un bar aperto sarebbe stato un disservizio non di poco conto". Pericolo che fortunatamente, almeno per il momento, è stato scongiurato.

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