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Cronaca

Litigò con la Municipale per un controllo alla Baracchina Rossa, i sindacati: "Sbagliato giustificare il suo comportamento"

L'Rsu comunale e il Sulpl condannano la reazione avuta da Samuele Scarpa e difendono i colleghi: "Rivolgendosi alla politica, si delegittima il lavoro della polizia"

La Rappresentanza sindacale unitaria (Rsu) aziendale del Comune di Livorno e il Sindacato unitario lavori polizia locale (Sulpl) si schierano accanto agli agenti della polizia municipale che, nella mattina del 21 maggio, sono stati aggrediti verbalmente durante un controllo alla Baracchina Rossa da uno dei consulenti del locale, Samuele Scarpa. "È stato sbagliato giustificare il comportamento tenuto dall'uomo - si legge nei comunicati inviati - e anche il rivolgersi alla politica invece che agli enti preposti ha di fatto delegittimato il lavoro degli agenti ai quali va la nostra solidarietà". Quanto avvenuto sul viale Italia è diventato di dominio pubblico a causa di un video postato sui social che, in poco tempo, è diventato virale. I gestori della struttura, nel pomeriggio, sono stati ricevuti dal sindaco Luca Salvetti al quale hanno spiegato le ragioni del loro gesto: "Siamo esasperati dalla situazione - le loro parole - e pensavamo di aver ragione". 

Lite con la polizia alla ​Baracchina Rossa, l'Rsu comunale: "Nessuna scusa ricevuta per gli insulti"

"La polizia - le parole del sindacato - non è al servizio del singolo imprenditore e nemmeno di quella singola amministrazione, ma di tutta la cittadinanza ed è preposta a far rispettare le regole che la città si è liberamente data. Se si consente a 'chi urla più forte' di conseguire i propri fini, si umiliano le migliaia di cittadini che operando seri e silenziosi, rispettano le norme.  Questo crea un precedente pericoloso, perché chiunque potrà sentirsi legittimato, dopo l'intervento degli agenti, ad aspettarsi l'intervento della politica a proprio vantaggio. Si deve evitare, invece, di ingenerare il frainteso che urlando in faccia alla polizia ci si possa aspettare di essere chiamati dal sindaco. A nostro parere chi enfatizza o giustifica comportamenti scomposti, sta legittimando il prepotente e l'arrogante. Questo va ad inficiare e a delegittimare il lavoro delle forze dell'ordine". 

"Abbiamo assistito - conclude la nota stampa - al trionfo della maleducazione durante la conferenza stampa convocata dall'amministrazione comunale e riteniamo di dover deplorare un tale atteggiamento, perché insulta il lavoro di tutti noi dipendenti: non abbiamo sentito nessuno scusarsi esplicitamente con nessuno. Per questi motivi noi ci dissociamo da chi manda pubblicamente a quel paese chi ha chiesto di far rispettare le regole, anzi riteniamo che sia stato offerto un palcoscenico a chi ne stava cercando uno". 

"Lesa la dignità degli agenti della Municipale" 

Dello stesso tono anche le accuse del Sulpl: "La situazione ha creato un'immagine lesiva della dignità dei lavoratori della polizia municipale, impegnati nello specifico a far rispettare le norme amministrative stabilite dalle norme dello Stato e regolamentari del Comune di Livorno. Le giustificazioni per il comportamento tenuto dal gestore della baracchina devono restare un caso isolato e che tali comportamenti siano riconosciuti dalla società civile come riprovevoli. Le donne e gli uomini della Municipale durante questa delicata fase che ha attraversato la nostra comunità sono rimasti in prima linea, con alti rischi di contagio per se stessi e per le loro famiglie. Appare quindi inaccettabile il trattamento ricevuto da un gestore di un'attività, per il solo fatto di aver svolto il loro lavoro, come sempre, con professionalità, educazione, ovvero l'applicazione di norme di legge che ricordiamo non sono certamente stabilite né decise dagli operatori di polizia ma da altri soggetti preposti". 

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