Giunta Salvetti, il bilancio dopo sei mesi di governo: "Iniziato a fare ciò di cui si parlava e basta"
L'attività dell'amministrazione illustrata da sindaco e assessori nel consueto incontro di fine anno con la stampa: "Non potevamo aspettare altro tempo. Si è accesa una luce, adesso manteniamola viva"
Luca Salvetti torna a vestire i panni del giornalista televisivo nel consueto incontro di fine anno con la stampa per illustrare il bilancio di sei mesi di governo e gli obiettivi futuri della giunta. Lo fa dettando i tempi della conferenza, promettendo di condensare tutto in 45 minuti, passando microfono e parola ai componenti della sua squadra per le dovute precisazioni e regalando, infine, un titolo che è più un augurio alla città: "Che sia un 2020 sfavillante", dice salutando la platea prima delle domande dei giornalisti che allungano il tutto di un'altra ora. Ovvero, il tempo necessario per parlare di Modigliani e dei risvolti non soltanto di immagine che sta avendo la mostra sulla città, di lavoro da conservare e rilanciare, di investimenti sul porto, di un "ospedale che non poteva più aspettare", di ambiente e gestione rifiuti che "abbiamo iniziato a rivedere coinvolgendo i cittadini". E ancora urbanistica, interventi sulle scuole e nel sociale, commercio e turismo, quartieri da tenere vivi, mobilità, bilancio e decoro: una carrellata di tematiche illustrate per sommi capi che rappresentano, di fatto, le linee guida di mandato a partire dal 2020.
Dal lavoro all'urbanistica: le partite più difficili dell'amministrazione
Già, perché se qualcosa è già stato fatto, il futuro di Livorno è tutto da scrivere e la partita non sarà affatto facile. C'è da redigere, innanzi tutto, un nuovo piano operativo, ovvero lo strumento urbanistico fondamentale che contiene regole e progetti e che mette in moto tutte le risorse, pubbliche e private, per gli investimenti. E che sarà determinante, insieme a una variante del piano strutturale, per individuare nuove aree produttive ma soprattutto per incentivare e promuovere il riutilizzo di quelle vecchie. Il tutto, dopo una ricognizione delle aree e dei capannoni dismessi che saranno censiti per avere un quadro completo della situazione e facilitare le imprese che volessero investire sul territorio.
E poi la riqualificazione del centro, dalla via Grande alla gestione di mercati e mercatini, il reperimento di risorse per portare avanti le grandi opere e la concretizzazione di progetti che non restino tali. "È arrivato il momento di fare le cose di cui si parla da tanto tempo - dicono in coro sindaco e assessori - e anche la città dovrà fare la sua parte. Con i finanziamenti per l'ospedale o per il porto, ad esempio, le aziende livornesi dovranno farsi trovare pronti e intercettare un enorme possibilità di lavoro. La mostra di Modigliani ha acceso l'interruttore, adesso dobbiamo mantenere viva questa nuova luce".