Borgo di Magrignano, ripartono i lavori alla cassa di espansione. Salvetti: "Intervento prioritario per la sicurezza"
Progetto da un milione di euro, i cantieri verranno installati a breve. Ecco che cosa prevedono i progetti
Questione di poco e ripartiranno i lavori di completamento e adeguamento della cassa di espansione del Borgo di Magrignano. Un intervento da circa 1 milione di euro per il quale il Comune, nei giorni scorsi, ha siglato un contratto con l'impresa Varia Costruzioni. Un progetto che, appunto, riguarda la cassa posta in riva sinistra al rio Cigna, in via dell'Uliveta, a monte del quartiere Borgo di Magrignano.
Si tratta di un intervento che ha vissuto una storia particolarmente travagliata. Prima il via nel 2009, poi l'interruzione due anni dopo. La ripresa nel 2013 e un nuovo stop l'anno successivo, a causa delle vicende che hanno interessato il Consorzio Edilporto e l'impresa Bellabarba, appaltatrice dei lavori di urbanizzazione. Poi la tragica alluvione del 2017 ha cambiato l'ordine delle cose, portando l'attuale amministrazione ad attivare un mutuo per la realizzazione degli interventi di completamento della cassa.
Salvetti: "Intervento prioritario, la giunta ha deciso di anticiparlo di un anno rispetto alla previsione del 2023"
Un intervento "prioritario". Così l'ha definito il sindaco Luca Salvetti, che ha spiegato come "il percorso di realizzazione dell'opera nella parte esecutiva era previsto per il 2023, invece la giunta ha deciso di anticiparlo al 2022. La prima fase - ha aggiunto - prevede il servizio di bonifica dagli ordigni bellici, in corso in questi giorni, con speciali apparecchiature, dopodiché si procederà alla realizzazione della cassa di espansione. In questo modo il Comune offre un piano di sicurezza importante al borgo di Magrignano, che si aggiunge ai lavori di messa in sicurezza del territorio in corso a Salviano".
Il punto sui lavori: gli interventi realizzati e quelli da concretizzare a cura del Comune
Ad oggi tra l'arginatura perimetrale della cassa, le opere in cemento armato, gli sfioratori di carico e di scarico, le gabbionate di protezione degli sfioratori e di contenimento delle arginature e lo scavo della cassa per circa il 40 % del totale alcune tipologie di interventi risultano realizzati. Così come la realizzazione della tubazione di svuotamento a meno dell'opera di bloccaggio inalveo. A seguito dell'alluvione del 2017 la relazione per la richiesta di omologa dalla cassa è stata aggiornata alla situazione modificata e prevede che il volume totale di invaso della cassa passi da 70.000 a 85.000 mc.
Diverse le opere che invece devono essere ancora realizzate, dalla rimozione di tutte le alberature in riva sinistra a partire dallo sfioratore di ingresso al ponte in via dell’Uliveta alla realizzazione della tubazione di svuotamento della cassa a valle dello sfioratore di scarico e suo bloccaggio alla bocca di uscita nel rio. Ma anche la realizzazione della protezione prevista in riva destra, a monte della traversa, con gabbionata trattata con spriz-beton sulla superficie lato alveo e il ripristino delle gabbionate deteriorate e che hanno subito cedimenti. Ma non solo: anche ulteriori rampe di accesso, scavo dell'invaso della cassa per ottenere le quote di progetto e realizzazione sia del rivestimento con massi sciolti cementati e dell'alveo del rio.