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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Cani anziani senza famiglia, Alca: "I canili convenzionati con il Comune ostacolano le adozioni"

Lettera al sindaco della presidente dell'Associazione liberi cittadini animalisti: "Viene fatto di tutto per non dare gli animali alle persone, è stato addirittura detto che una cagnolina era morta"

Numerosi cani, grazie anche all'attività svolta da "La cuccia nel bosco", inaugurata lo scorso 9 gennaio a Vallin del Buio, hanno trovato in questi mesi una nuova casa. Non tutti, però, hanno avuto questa fortuna. È il caso soprattutto degli animali più anziani ospitati nei canili convenzionati con il Comune, che secondo l'amministrazione avrebbero avuto maggiori difficoltà a reperire una famiglia disposta ad adottarli. Cosa che, secondo la presidente di Alca (Associazione liberi cittadini animalisti) Giovanna Giusti, non corrisponderebbe al vero, come sostiene in una lettera indirizzata al sindaco di Livorno, Luca Salvetti: "Non è vero che non è stato possibile far adottare i cani anziani, la realtà è che i canili convenzionati fanno di tutto per non dare gli animali alle persone".

Canile comunale, adozioni aumentate nei sei mesi di apertura de "La cuccia nel bosco" 

Giusti (Alca): "Ostacolata l'adozione degli animali nei canili convenzionati"

"Come presidente dell'associazione Alca (Associazione liberi cittadini animalisti) - scrive Giovanna Giusti - vorrei rispondere a quanto dichiarato dalla vicesindaco Libera Camici e, successivamente, alla lettera che è stata pubblicata in questi giorni a nome dell'amministrazione comunale sulla stampa cittadina per quanto attiene ai cani anziani, ancora ricoverati a nostre spese nei canili da noi pagati. Nell'articolo, la sua amministrazione sostiene che i cani anziani, definiti impropriamente 'storici', sono ancora nei canili perché non è stato possibile farli adottare. Io, in qualità di cittadina e come presidente della associazione, le dico che la verità è leggermente diversa".

"Nel mese di giugno appena trascorso - continua -, un cittadino ha visto tramite il sito del Comune la foto di una cagnolina di circa dieci anni ricoverata in un canile privato. Il cittadino ha telefonato per andare a vedere la canina per una eventuale adozione e gli è stato risposto che il cane era morto: sì dottor Salvetti, ha letto bene, questo è stato risposto. Naturalmente abbiamo appurato che invece la canina, seppur anziana, è viva". "Sempre nel mese di giugno - prosegue la lettera - un altro cittadino si è recato in un altro canile, anch'esso convenzionato col Comune per una adozione, ma ha dovuto sudare le proverbiali sette camice. Alla fine la canina che aveva visto è riuscito a portarla a casa con l'aiuto dell'associazione".

"Questi due esempi per dirle, signor sindaco, che non solo non è giusto scrivere che ci sono 'cani storici' che non è stato possibile far adottare - conclude Giusti -, ma che la verità è leggermente diversa e cioè che, nonostante le legge sia dalla parte degli animali, i canili convenzionati fanno di tutto per non dare i cani alle persone. Anche questa è una forma di maltrattamento e accanimento contro quei poveri animali. L'ufficio tutela animali del Comune che cosa sta facendo per contrastare questo comportamento che va avanti ormai da troppo tempo?".

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