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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Fabbricotti / Viale Goffredo Mameli

Carabinieri, il saluto del comandante Sole: "Livorno, è stato amore a prima vista. Porterò con me i colori e la gente di questa città"

Da tre anni alla guida del comando provinciale di viale Fabbricotti, il colonnello lascia per il prestigioso incarico quale comandante dell'8° Reggimento Lazio: "Lascio molti amici, spero di tornare frequentemente"

Il sorriso, appena arrivato, era quello di chi fin da subito aveva avuto sensazioni positive. E dopo tre anni al alla guida del comando provinciale dei carabinieri di Livorno, il colonnello Massimiliano Sole lo ha mantenuto. "Perché con questa città - racconta in occasione dei saluti - è stato amore a prima vista. Un rapporto che si è rinsaldato nel tempo e che porterò nel cuore". Cinquantadue anni da compiere, originario di Macerata, Sole tornerà a Roma per la terza volta in carriera, dove prenderà il comando dell'8° Reggimento Lazio. Al suo posto, arriverà Piercarmine Sica, 46 anni originario di Torino ed ex comandante del reparto operativo dei carabinieri di Catania.

Colonnello Sole, cosa può dirci Livorno dopo tre anni alla guida del comando provinciale?
"Questa esperienza livornese è andata ben oltre i sentori che avevo descritto appena arrivato. Con Livorno è stato amore a prima vista e questo rapporto è andato via via consolidandosi, con i cittadini, con le istituzioni e con la città intesa nel senso paesaggistico, fisico e anche metafisico.

Metafisico?
"Perché a Livorno, quando si vede il tramonto sull'arcipelago, credo si vada oltre il terreno per quanto è affascinante. Quindi veramente i colori, gli odori di Livorno, la gente, quello che si è fatto qui in questi tre anni costituiranno un ricordo indelebile nella mia mente e anche un motivo per mantenere intatto il cordone, il vincolo con la città dove lascio tanto amici e dove spero di tornare anche di tornare con una certa frequenza. Quindi le aspettative sono andate ampiamente soddisfatte, anzi ben oltre". 

Professionalmente, invece, come si è trovato?
"Livorno intanto non è un paesino, ma una città di 160mila abitanti e dove vivono tante persone è evidente che ci possano essere delle criticità. Dal punto di vista dell'ordine e della sicurezza pubblica, fatte ovviamente le dovute eccezioni come in tutte le città, è un posto dove si vive bene, c'è una bella qualità della vita. Poi è ovvio che si possa sempre fare meglio in termini di sicurezza, soprattutto percepita".

Ovvero?
"Perché in termini di sicurezza reale, i freddi numeri ci dicono che i reati sono in calo. Ma poi c'è appunto la sicurezza percepita ed è qui che devono entrare in gioco la comunicazione, la capacità di stare in mezzo alla gente, quella di offrire sicurezza fisica, con la presenza nelle scuole incontrando i nostri ragazzi e credo che anche in questo senso abbiamo raggiunto degli ottimi risultati con una sinergia unica con le istituzioni che ci è stata riconosciuta".

Quali sono le cose di cui va più orgoglioso
"Sicuramente il lavoro nelle scuole con i ragazzi di Livorno e provincia. Da un punto di vista di immagine, per avvicinare la cittadinanza, ricordo inoltre le iniziative del concerto alla Terrazza Mascagni con la banda dei carabinieri nel settembre del 2020, nonché il restyling dell'architettura di luci della facciata storica di viale Mameli che ha contribuito a valorizzare il luogo dove c'è la nostra caserma. Anche l'abbellimento dell'ingresso del comando è stato importante per rendere più accogliente, decorosa e dignitosa la nostra casa che è anche quella dei livornesi".

Sì, ma al di là dell'immagine ci sono anche le operazioni di polizia giudiziaria
"Certo, l'attività repressiva è stata anch'essa significativa, non ultima quella che ha consentito di individuare, insieme alla polizia, giovanissimi autori di furti nella notte agli esercizi commerciali. Tra le 'grandi operazioni', ricordo il sequestro di oltre tre tonnellate di cocaina che fu fatto nel porto il 24 febbraio 2020: un sequestro storico in ambito nazionale ed europeo per la quantità sequestrata in una sola occasione. E poi l'operazione Geppo Calatruria che è stata conclusa la scorsa primavera nel 2021 in collaborazione con il Ros di Firenze e con il reparto Forestale che ha portato alla luce di legami tra soggetti residenti in pianta stabile in Toscana e purtroppo le 'ndrine calabresi. Nello stesso tempo sono state svelate alcune dinamiche per quanto riguarda gli appalti, il narcotraffico e reati ambientali che hanno contribuito a rendere più sicuri i cittadini perché quando si scoprono queste cose significa che c'è qualcuno che lavora in silenzio per contrastarle".

Quale consiglio darebbe al suo successore?
"Lo conosce bene e saprà fare ampiamente il suo lavoro. Nell'immediato consiglio di proseguire il lavoro intrapreso con le associazioni di categoria per la sicurezza delle attività. A settembre servirà grande attenzione per prevenire e reprimere una prevedibile ripresa dei reati. Nel Cosp di ieri, inoltre, alla luce dei fatti degli ultimi giorni in via Giordano Bruno, sono state poi prese decisioni di concerto con le istituzioni su alcune tipologie di intervento nel quartiere della Guglia che saranno presto intraprese. Ma sono certo che il nuovo comandante saprà integrarsi molto bene e comprenedre subito le esigenze del territorio".

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