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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Toscana, carceri sovraffollate: il garante dei detenuti proclama lo sciopero della fame

La fotografia degli istituti penitenziari della regione. Corleone: "La situazione è diventata insostenibile"

Sovraffollate e invivibili, bisognose di importanti interventi strutturali che, di fatto, non vengono realizzati. È questa attualmente la fotografia delle carceri in Toscana tracciata dal garante dei detenuti regionale, Franco Corleone, che di fronte a questo quadro preoccupante, ha lanciato uno sciopero della fame per accendere i riflettori sulla situazione delle carceri della regione. "Al 30 settembre la popolazione dei detenuti nei sedici istituti di pena ha raggiunto 3.658 unità a fronte di una capienza regolamentare di 3.200", dichiara Corleone all'agenzia Dire. E la situazione è resa ancora più difficile dalla sostanziale mancanza di un punto di riferimento col quale dialogare: l'attuale provveditore regionale dell'amministrazione penitenziaria, Antonio Fallone, risulta infatti in proroga da mesi: "Dal mese di luglio - dichiara  Corleone - sono rimasto senza un interlocutore vero con cui affrontare le questioni aperte".

La situazione delle carceri toscane nel dettaglio

Si parla dei lavori non ancora conclusi per la sezione femminile del carcere di Pisa, della seconda cucina per la sezione penale di Sollicciano, dei lavori propedeutici per il teatro a Volterra, della cucina per la sezione di alta sicurezza a Livorno, fino alla definizione del ruolo del direttore a San Gimignano. Ma i problemi riguardano anche infiltrazioni d'acqua nel carcere di Massa, l'approvazione di cambio di destinazione del Gozzini, la sezione trattamentale a Lucca, la chiusura ancora da definire del carcere di Grosseto, l'apertura della sede per la semilibertà a Pistoia, la casa della semilibertà a Firenze e il progetto Icam per le detenute con figli.

carcere le sughere (2)-2

Una situazione che riguarda l'intera regione e che  viene definita "sconfortante" dal garante e che ha visto esplodere la "vicenda oscura" del carcere di San Gimignano (Siena), " simbolo di quanto sia importante e necessario intervenire per una riforma profonda dell'istituzione carceraria. Perché le carceri - ammonisce - migliorano se si afferma completamente una cultura dei diritti e della dignità dei detenuti e non ritornando a metodi vecchi e antiquati".

Proposta di legge a garanzia del diritto all'affettività

Anche in virtù di questo, Corlone spinge per una proposta di legge del consiglio regionale per tornare ad affermare il diritto all'affettività e alla sessualità dei carcerati. Fra i diritti c'è, appunto, quello dell'affettività e Corleone chiede a gran voce l'approvazione del testo di legge stilato per la prima volta nel 2000 da Alessandro Margara. "Sarei felice se fossimo la prima Regione a farlo - dichiara - magari in occasione della festa della Toscana, così da riattualizzarne i suoi contenuti ideali".

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