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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Caro bollette, costo dell'energia alle stelle e rincari paurosi. Le attività: "Bollette triplicate, così non si va avanti"

Pescherie, pizzerie e ristoranti in ginocchio a causa del costo dell'energia elettrica che ormai sale senza tregua

Il costo dell'energia è salito alle stelle, le fatture sono sempre più pesanti e sia le famiglie che le attività sono in ginocchio. Queste ultime, soprattutto, si sono viste recapitare nelle ultime settimane bollette salatissime, che in alcuni casi hanno messo a serio rischio il futuro e alle quali far fronte è diventato molto complicato. Il coro è unanime: "Così non si può andare avanti". Da una parte c'è la consapevolezza che altre spallate del genere potrebbe seriamente compromettere l'esistenza delle attività, dall'altra si mantiene viva la speranza che da qui a breve qualcosa possa cambiare. Magari con le elezioni, magari con il costo dell'energia che pian piano potrebbe tornare a livelli accettabili. Di certo c'è che forni e frighi non si possono spegnere dall'oggi al domani, e la strada di 'pesare' sempre di più sulle tasche dei cittadini non è certo la via che porta alla salvezza. 

"I costi sono triplicati, lo Stato ci deve aiutare. Se va avanti così dovrò mandare a casa il personale"

"Prima pagavo 700 euro, poi la fattura è raddoppiata e l'ultima supera il triplo perchè è di circa 2400 euro". Questo è il racconto di Alessio Bianchi, titolare di Ale Pizza, in Venezia. "Io continuo ad andare avanti e a non chiudere per cercare di lavorare il più possibile - ha aggiunto -, almeno fino a quando ce la farò, poi però va trovata una soluzione ma non sono certo io che la posso individuare. Deve intervenire lo Stato. Qui da me ci sono cinque persone fisse a lavorare e sei ragazzi a girare per fare le consegne, se si va avanti così non posso garantire futuro e pian piano dovrò mandare a casa il personale perchè non riesco a pagarlo".

"Io - ha proseguito Bianchi - mi posso dire fortunato perché comunque ho il mio giro, ma mi metto nei panni di chi lavora un po' meno e riceve bollette del genere. La soluzione primaria da intraprendere è quella di ridurre i costi della luce, mettere un tetto massimo al prezzo per contenere gli aumenti, poi devono ridurre i costi anche delle materie prime che da giugno sono aumentate del 30 per cento. Un esempio pratico è la mozzarella - ha concluso - che da 4 euro è salita a 6,20 euro, per fare un esempio pratico". 

"L'ultima bolletta è il triplo della precedente: 6.800 euro. Siamo spiazzati"

"Abbiamo ricevuto una bolletta quasi triplicata, pari a circa 6800 euro". Non è facile far fronte a spese simili, come spiega Emilia Vecchi del ristorante La Pina d'Oro. "Il ristorante continuerà a rimanere aperto, ma siamo spiazzati. Dopo due anni di Covid, di chiusure e tutto il resto, questo aumento ci lascia senza parole. La cosa principale è trovare una soluzione per andare avanti, ma da soli è impossibile".

Anche dal ristorante La Pina d'Oro si evidenzia il costo aumentato delle materie prime. "E anche questo non ci aiuta. Qualcuno prova ad aumentare i prezzi ai clienti, ma noi nn ce la sentiamo perché ci mettiamo nei panni delle famiglie che hanno dovuto aver a che fare con i rincari. La questione va risolta a livello generale, perché questo aumento improvviso? Da cosa dipende? Questa bolletta la rateizzo, ma poi comunque si accumulano e oltre all'energia elettrica ci sono i costi di gestione, i costi dei dipendenti le tasse e molto altro. Abbiamo pensato di staccare un frigo, ma non risolvo nulla. Dobbiamo unirci tra commercianti - ha concluso - e chiedere che si trovi una soluzione perchè così non possiamo andare avanti".

"Da 2.500 euro per l'energia elettrica a quasi 9.000 euro. E la situazione non accenna a migliorare"

Anche i costi riscontrati dal titolare di una pescheria della città, che rifornisce sia il centro che i quartieri sud, sono esorbitanti. "Siamo passati dal ricevere una fattura da 2.500 euro di media al mese, a una - l'ultima - di 8.600 euro. Ci siamo arrivati gradualmente, ma la situazione non sembra migliorare per niente, prima 4.500, poi 7.500, e la prossima di che entità sarà?". Purtroppo se da una parte c'è la forza di andare avanti dall'altra c'è anche il timore di capire che cosa succederà nelle settimane a venire.

"Nel nostro caso - ha aggiunto - abbiamo i frighi che consumano molto e le celle che ogni volta che le apriamo innescano il motore. Poi l'aria condizionata, soprattutto in estate. Ma pensare di diminuire i consumi di questi aspetti è complicato, è una situazione che genera una reazione a catena che poi si ripercuote sui costi per le materie prime e le famiglie. E non è giusto pensare di far pesare tutto questo sui clienti aumentando il prezzo dei prodotti". 

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