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Cronaca San Jacopo

Incinta in un alloggio occupato, il Comune le concede la residenza fittizia: "Adesso potrà accedere alle cure"

Si sblocca la vicenda della giovane madre, in attesa di un figlio, che non riusciva ad ottenere assistenza medica in assenza di una residenza. Usb: "Adesso una soluzione per tutti i soggetti che da anni vivono a Livorno nelle stesse condizioni"

Si è finalmente sbloccata la situazione della giovane madre incinta che, nei giorni scorsi, secondo quanto raccontato da Usb, era stata vittima di mancata assistenza medica perché impossibilitata a rinnovare la tessera sanitaria, avendo perso ormai da un paio di anni la residenza. Dopo cinque anni di permanenza a Livorno (dal 2016 Houda vive con la famiglia negli ex uffici Atl di via Mayer da tempo occupati), il Comune di Livorno le ha finalmente concesso la residenza, dando seguito a un percorso che l'assessore al Sociale Andrea Raspanti spiega nel dettaglio. "Non è stato semplice perché la legge italiana presenta dei limiti ma anche dei margini all'interno dei quali le amministrazioni comunali possono lavorare e noi - le parole dell'assessore - lo abbiamo fatto con grande impegno, risolvendo alcune questioni pendenti sugli alloggi occupati nell'ex deposito Atl".

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"Siamo certamente favorevoli - continua Raspanti - a un tavolo di confronto per risolvere tutte le situazioni critiche legate alla residenza, che ritengo fondamentale per accedere a servizi primari e dunque alla base dell'inclusione sociale. Di fatto, da un paio d'anni abbiamo già avviato un percorso con altri comuni, con l'associazione volontari di strada, con la questura e con la prefettura: su questa strada intendiamo andare avanti e trovare la soluzione per tanti altri casi, a partire da quelli che presentano situazioni di fragilità".

Soddisfazione espressa anche dal sindacato di Base Usb: "La prima buona notizia è che finalmente a Houda è stata concessa la residenza dopo circa 5 anni di permanenza a Livorno - dicono dal sindacato - e adesso potrà finalmente accedere alle cure mediche. Un piccolo passo avanti che apprezziamo e giudichiamo importante anche perché si colloca in un percorso di legalità che ci auguriamo sia approvato da tutti (destra compresa) in quanto ogni residenza concessa in più è un potenziale 'cliente' in meno per la criminalità organizzata che sui bisogni della gente in difficoltà specula e si arricchisce. Detto ciò abbiamo chiesto all'amministrazione comunale ed in particolare al sindaco di intervenire affinché si possa trovare una soluzione per tutti i soggetti che da anni si vedono respingere le loro richieste".

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