rotate-mobile
Cronaca

Piano casa, Raspanti chiede aiuto alla Regione: "Impossibile risolvere da soli certe situazioni"

L'assessore al Sociale del comune di Livorno chiede "soluzioni ponte per affrontare oggettive necessità. L'idea? Un albergo sociale che dia ospitalità alle situazioni di oggettiva fragilità"

L'idea è quella di un albergo sociale che dia ospitalità alle situazioni di oggettiva fragilità. Per realizzarla, però, serve un impegno che il comune di Livorno non può assumersi da solo. Ecco perché l'assessore al Sociale Andrea Raspanti, nel confronto sulla situazione di disagio e di precarietà abitativa tenutosi lunedì scorso 8 luglio con l'assessore regionale all'Urbanistica Vincenzo Ceccarelli, ha chiesto alla Regione un sostegno che non sia soltanto economico. L'obiettivo a lungo termine, ovvero nei prossimi cinque anni, è arrivare a portare fuori dall'emergenza la situazione abitativa a Livorno: nell'immediato, però, servono soluzioni ponte che non possono più tardare.

Raspanti: "La Regione ci aiuti a trovare soluzioni ponte"

"Abbiamo illustrato all'assessore Ceccarelli le tante criticità che siamo quotidianamente chiamati a fronteggiare - spiega Raspanti - e le linee generali del piano casa a cui stiamo lavorando. Ci hanno garantito attenzione e sostegno e presto incontreremo anche l'assessore Stefania Saccardi. Livorno ha bisogno di un impegno straordinario da parte della Regione per individuare soluzioni-ponte per le situazioni di oggettiva necessità per le quali non è prevedibile a breve una soluzione ERP. Questo può voler dire finanziamenti, strutture, ma non solo: l'idea è una sorta di albergo sociale che faccia fronte alle situazioni di fragilità". "Il nostro obiettivo in questi cinque anni - continua Raspanti - è portare fuori dall'emergenza la situazione abitativa, tenendo insieme legalità e giustizia sociale. Intendiamo lavorare in sinergia con le altre istituzioni ma anche col mondo sindacale e col terzo settore, mantenendo però in mano pubblica la gestione del problema".

Bando Periferie: "Liberare la Chiccaia entro fine anno"

Nel frattempo, ieri, si è riunita la cabina di regia comunale sul Bando Periferie: "Abbiamo messo ulteriormente a fuoco - dice l'assessore al Sociale - la questione della Chiccaia, che dovrà essere necessariamente liberata entro la fine dell'anno. Siamo al lavoro per sviluppare un progetto di rete che, nei prossimi mesi, ci permetta di affrontare un problema per troppi anni lasciato in sospeso e oggi non più sostenibile. Purtroppo la maggior parte delle persone che vivono nel blocco della Chiccaia non è in possesso dei requisiti per poter accedere alle soluzioni a disposizione del comune di Livorno. È una partita difficile che potrà essere affrontata soltanto se tutti faranno la loro parte".

"Fondamentale la generosità delle realtà coinvolte, ma non basta"

"Anche la questione delle famiglie sgomberate dal palazzo del Picchetto è al centro dell'attenzione dell'amministrazione - assicura Raspanti -. Abbiamo istituito un tavolo con alcuni soggetti del terzo settore per favorire l'avvio di progetti di educazione all'abitare che non comportino oneri economici diretti per il Comune per sostenere i nuclei in maggior difficoltà". "Stiamo lavorando e, grazie alla generosità delle realtà finora coinvolte, si cominciano a intravedere nuove prospettive per alcuni famiglie - dice Raspanti -. Tutte le famiglie attualmente ospitate gratuitamente dalla Misericordia hanno presentato nei giorni scorsi regolare domanda di immissione in graduatoria. Per alcuni nuclei i tempi saranno ragionevolmente brevi. Resta il fatto che il Comune dovrà dotarsi al più presto di progetti strutturali per affrontare situazioni come questa, che in futuro, anche indipendentemente dalla volontà dell'amministrazione, potranno diventare più frequenti".  

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Piano casa, Raspanti chiede aiuto alla Regione: "Impossibile risolvere da soli certe situazioni"

LivornoToday è in caricamento