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Cronaca

Erp, accordo tra Comune e Casalp per contrastare la morosità colpevole

Intesa per contrastare il mancato pagamento dei canoni di affitto negli alloggi popolari. Raspanti: "Si deve pagare, poco ma si deve pagare"

Un patrimonio immobiliare Erp vecchio e fatiscente che necessita di interventi strutturali importanti. Costosi, certo, ma che costerebbero anche meno se fossero recuperati, almeno in parte, quei circa 4 milioni di affitti non pagati a Casalp. Una situazione d'emergenza alla quale Comune e Casalp stessa stanno cercando di porre rimedio, con un accordo finalizzato al contrasto della morosità colpevole. Perché, se almeno la metà delle persone che vivono nelle case popolari risulta inadempiente da meno di sei mesi, c'è chi il canone non l'ha mai pagato o non lo paga da una vita. Situazioni complicate anche da una legge che non facilita l'eventuale sospensione del contratto o la revoca degli alloggi, neppure in casi in cui l'Isee garantirebbe la possibilità di permettersi ben altri canoni.

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Per far fronte a questo annoso problema, Comune e Casalp hanno sottoscritto un accordo operativo per le morosità ultrasemestrali. Firmato dalla dirigente comunale delle politiche sociali e sociosanitarie, Arianna Guarnieri, e dal presidente di Casalp, Marcello Canovaro, l'accordo ha appunto lo scopo di "ripartire le attività che competono ad entrambi i soggetti, in modo da disciplinare i reciproci rapporti in materia di accertamento delle situazioni di morosità colpevole o incolpevole e di stabilire le attività che competono a Casalp, da un lato, e al Comune, dall'altra, in modo che il recupero degli alloggi assegnati a soggetti gravemente morosi possa avvenire in modo spedito e comunque nella piena e totale salvaguardia del diritto di partecipazione e di 'difesa' degli assegnatari interessati". 

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L'assessore al sociale, Andrea Raspanti: "Si paghi, poco ma si paghi"

"Il nostro obiettivo - ha tenuto a precisare l'assessore al sociale, Andrea Raspanti -  è stabilire una cesura rispetto al passato che possa affrontare con severità un grosso problema di giustizia sociale. Perché di giustizia sociale si parla; si paghi poco, ma si paghi. Quelli che sono in condizioni di pagare devono farlo proprio nel rispetto di chi ha veramente bisogno di questo servizio, di chi vive in condizioni di povertà. Intervenire sul debito significa poi intervenire sul mantenimento del patrimonio abitativo di cui il Comune dispone".

"L'accordo nasce da una profonda e per certi aspetti radicale revisione di un protocollo provvisorio predisposto dalla precedente amministrazione a fine mandato - conclude Raspanti -, protocollo che però alla prova dei fatti aveva rivelato limiti che era normale superare. Il parametro scelto all'applicazione pratica di fatto faceva risultare tra i primi in 'graduatoria morosi' i nuclei familiari con reddito più basso". 

Sulla base dei parametri considerati, Casalp elaborerà quindi uno specifico elenco e, seguendo l'ordine di questo, comincerà a svolgere, in base a una programmazione decisa dal Comune, le attività che potranno portare i soggetti morosi alla perdita dell'alloggio. Esclusi i nuclei familiari con reddito basso che rientrano pertanto in fascia di povertà, si prevede che nel 2020 possano scattare 100 provvedimenti.

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