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Cronaca

Erp e morosità colpevole, Apolloni: "Raspanti ha trovato una strada già tracciata da noi"

L'ex assessore al sociale: "Vogliono intestarsi un percorso intrapreso dai Cinquestelle, saremo felici se il Comune continuerà a contrastare chi non paga gli affitti pur avendone le possibilità"

È di qualche giorno fa la notizia dell'accordo operativo firmato da Casalp e Comune di Livorno per far fronte alle morosità ultrasemestrali, e non si è fatta attendere la risposta dell'ex assessore al sociale Leonardo Apolloni, in qualche modo tirato in ballo dal suo successore Andrea Raspanti. "Sono felice che a Livorno si continuerà ad affrontare la morosità in Erp - scrive Apolloni in una nota -. Ricordando che l'avvio del processo è stato del M5S, Raspanti ha però rivendicato una 'radicale revisione di un protocollo precedente'. Ciò che c'è di veramente radicale è stata la volontà politica dei Cinquestelle di attaccare la morosità in Erp, cosa mai fatta prima. Argomento rischioso prima delle elezioni. Infatti né il programma né le linee di mandato di Salvetti parlavano di morosi colpevoli, anzi sottostimavano il problema".

Apolloni: "Felice se il Comune proseguirà la lotta alla morosità intrapresa dal M5S"

In sostanza l'ex assessore pentastellato rivendica la paternità di un'idea che la nuova amministrazione ha trovato già in parte sviluppata e avviata. "Raspanti ha trovato una via già tracciata cui non ha potuto sottrarsi, sia per le norme (scattava l'omissione in atti d'ufficio), sia perché l'opinione pubblica era già informata degli sgomberi per morosità - prosegue ancora Apolloni -. Allora non si accontenta di saltare sul carro in corsa e prova a guidarlo: cambia il protocollo perché i Cinquestelle puntavano sul recupero del debito di Casalp, mentre lui 'tutela le fasce più deboli'. Fa sempre un bell'effetto dire che si colpiranno prima i redditi più alti. Politicamente paga. Il problema è che si dovrebbe dire: 'tuteleremo le fasce più deboli tra quelli che potrebbero pagare e non lo fanno' e invece non lo si dice".

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Apolloni: "Non è un'istanza sociale. Bisogna riconoscere chi davvero non può pagare"

"Questa sembra, ma non è un'istanza sociale, in quanto è la proporzionalità dell'affitto al reddito che pone tutti sullo stesso piano di fronte alla legge - va avanti l'ex assessore - , la protezione sta nel riconoscere i casi che non possono veramente pagare, e questo abbiamo cominciato a farlo, dato che siamo stati i primi a riconoscere la morosità sociale, iniziando quindi a colpire le morosità colpevoli. Non sono "oltre 1000" i nuclei che non possono pagare: nelle linee di mandato del Sindaco c'è una sottovalutazione di questo. Il nostro parametro pesava anche il numero di canoni non pagati, aspetto del tutto assente adesso. Si contrastava quindi chi, pur potendo pagare, alimenta la "cultura" della morosità".

"Raspanti non ha capito il nostro lavoro psicologico e ha idebolito il protocollo"

"Non passerà il principio per cui nell'Erp tutti devono pagare in proporzione alle proprie possibilità conclude Apolloni -. Invece si dirà: se hai più reddito di me ed entrambi non paghiamo, cercano "prima" te, e "dopo" me, quindi posso stare a vedere. Cercavamo di combattere un atteggiamento psicologico che non dipende dal reddito e che non è stato compreso da Raspanti, indebolendo l'azione del protocollo. Credo sia corretto ricordare che l'input ad un Protocollo venne dall'allora Presidente Casalp Vanessa Soriani, che voleva superare le difficoltà dell'Ufficio casa a gestire il contenzioso e ciò è stato poi da me seguito. Ancora una volta è necessario ricordare che per i processi complessi c'è sempre un prima e un dopo".

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