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Cronaca

Caso LiRi, Sorgente: "I cittadini pagano gli errori delle precedenti amministrazioni"

La capogruppo dei 5stelle: "Siamo stati i primi a sollevare la questione. Se il Comune vincerà la causa da noi intentata, si ritroverà nelle casse 20 milioni di euro"

Dopo aver presentato una mozione in consiglio comunale, Stella Sorgente, capogruppo del Movimento 5 stelle, è tornata sulla questione della Li.Ri, società controllata al 100% dal Comune di Livorno e definita dalla stessa Sorgente "un mostro a 4 teste".  L'ex vicesindaco ha voluto fare il punto della situazione, rivendicando con orgoglio quanto fatto dalla sua amministrazione durante i 5 anni di mandato e di come, grazie ai pentastellati, sia stata intentata una causa il cui esito favorevole potrebbe portare nelle casse del Comune circa 20 milioni di euro. "I cittadini stanno pagando gli errori di ben tre mandati, ma noi siamo riusciti a portare la questione all'attenzione di tutti quando per anni le precedenti amministrazioni si erano girate dall'altra parte". 

Il caso Li.Ri: i debiti e l'intervento dei 5stelle

La società è nata nel 2003 come "bad company" di Asa, accollandosi un debito di quasi 50 milioni di euro accumulato dall'azienda dei servizi ambientali tra il 1996 e il 2003: "Il 23 dicembre 2003 - sottolinea la Sorgente - venne acceso un mutuo, con valenza fino al 2027, che ha incorporato un derivato tossico (occulto) con le banche Dexia e Crediop, per 45,5 milioni di euro, funzionale ad estinguere un 'prestito ponte' (contenente di debiti di Asa, ndr) che sarebbe scaduto da lì a pochi giorni. Tuttavia questo mutuo sarebbe stato svelato solo nel 2013 a causa di una comunicazione di Banca Intesa nella quale si informava la Li.Ri che stava pagando interessi superiori a quelli stimati. Quando siamo andati al governo - continua la consigliera comunale - abbiamo nominato come liquidatore l'avvocato Maurizio Paponi e abbiamo indetto una causa contro le banche che avevano sottoscritto il mutuo con al suo interno il derivato tossico. La sentenza è attesa per dicembre e in caso di vittoria il contratto sarebbe dichiarato nullo con il Comune che rientrerebbe in possesso di circa 20 milioni di euro". 

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Sorgente: "Siamo stati gli unici a chiedere un piano di rientro a Li.Ri."

Oltre al problema del mutuo, Sorgente fa presente che la società appartenente al Comune sia in debito con Palazzo Civico di circa 8 milioni di euro: "La società ha un canone concessorio da pagare al Comune di circa un milione di euro l'anno e, continuando a non saldare quanto pattuito, ha accumulato un debito di 8,8 milioni. Durante la nostra amministrazione, siamo riusciti a farci pagare 1,7 milioni nel 2018 e un milione nel 2019 e siamo stati gli unici a fare un piano di rientro". Tra le varie "teste del mostro", ce n'è invece una che è stata definitivamente tagliata: "Farma.Li. (società di gestione delle Farmacie Comunali, ndr), trovata anch'essa dentro Li.Ri. e ovviamente in perdita: ecco, questa è stata prima risanata e poi acquistata nuovamente dal Comune per 600mila euro". 

"La giunta Salvetti non si volti dall'altra parte e faccia attenzione al contratto di servizio tra Asa e Li.Ri."

"Quello che chiediamo all'amministrazione - conclude Sorgente - è di prestare la massima attenzione. L'assessore Gianfranco Simoncini ci ha detto che prima di prendere qualunque decisione vuole aspettare la sentenza. Io faccio presente che, oltre ai già citati problemi, c'è anche quello del contratto di servizio fra Asa e Li.Ri. che scade nel 2022, mentre il mutuo cinque anni più tardi. Senza il pagamento del canone che l'azienda dei servizi ambientali dà a Li.Ri. questa non può pagare le rate rischiando penali enormi. Anche in caso di estinzione anticipata del mutuo, ci sono condizioni capestro che imporrebbero a Li.Ri. di saldare alle banche un importo pari a quello degli interessi del derivato". 

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