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Cronaca Castagneto Carducci

Beni confiscati alla mafia, a Castagneto Carducci 1,2 milioni di euro dalla Regione per una mensa sociale

Il sindaco Sandra Scarpellini: "Una grande soddisfazione aver ricevuto questo contributo"

Presidi attivi e produttivi contro le mafie. Sono queste le finalità ricoperte dai beni confiscati alla criminalità organizzata e restituiti ai territori. Il Comune di Castagneto Carducci riceverà dalla Regione Toscana 1,2 milioni di euro come contributo per riqualificare proprio un fabbricato industriale di via IV Novembre, denaro che quindi servirà per dar vita ad una mensa per persone bisognose e seguite dai servizi sociali, con pasti da consumare sul posto o da asporto. Vi troveranno spazio anche servizi igienici per chi usufruirà della struttura, una infermeria, un'aula didattica e due camere con bagno per esigenze di prima accoglienza. 

"È una grande soddisfazione – ha spiegato il sindaco Sandra Scarpellini – essere tra i Comuni che avranno il contributo. Questo è  il frutto di un lavoro sinergico tra istituzioni ed associazioni che proseguirà nella realizzazione del progetto. Il grazie più sentito va alla Regione che, in questo modo, nonostante i tempi difficili, ha saputo dare un segnale straordinario sul tema della legalità". Gli altri tre Comuni che riceveranno subito un contributo sono quelli di Massa e Cozzile, Terranuova Bracciolini e Montopoli Valdarno. Il denaro stanziato per Castagneto Carducci rappresenta la parte più ampia della fetta attuale. La Regione Toscana dunque tende la mano ai Comuni a cui sono stati destinati beni confiscati alla criminalità organizzata, nell'ottica di sviluppare un volano per le economie del territorio o progetti di cittadinanza attiva, di educazione alla legalità o di integrazione sociale.

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Giani: "Mafia e camorra pervadono la società anche se non ce ne accorgiamo". Ciuoffo: "Impegno per promuovere una diffusa cultura della legalità"

"Siamo immersi in una tale bellezza  - ha sottolineato il presidente Giani - che la Toscana ci è sembrata a lungo impermeabile a mafia e camorra, che invece pervadono la società anche se non ce ne accorgiamo. E i beni sequestrati, che devono tornare ai cittadini, lo dimostrano: una mafia di colletti bianchi, che acquista terre, immobili ed aziende con il denaro sporco frutto di altri illeciti". Al governatore si è aggiunto l'assessore alla Legalità, Stefano Ciuoffo, che ha spiegato come "la misura tenuta a battesimo con il primo bando è andata bene", evidenziando che "restituire alle comunità locali questi beni rubati dalla criminalità organizzata, dare loro valore e farli vivere è un passaggio fondamentale nell'impegno per promuovere una diffusa cultura della legalità, che vede qui in Toscana istituzioni e mondo del volontariato lavorare assieme. È una responsabilità che abbiamo - ha concluso - nei confronti di chi ha  messo a rischio la propria vita per combattere le mafie e qualche volta l'ha anche persa".

l via libera della giunta regionale al contributo alle amministrazioni comunali è arrivato il 23 maggio, giorno dell'anniversario della strage di Capaci, in cui trent'anni fa morirono il giudice Giovanni Falcone, la moglie e magistrato Francesca Morvillo e tre agenti della scorta. Sono ventisei i Comuni in Toscana a cui sono stati destinati immobili dall'agenzia nazionale che gestisce i beni confiscati. In otto si sono fatti avanti per godere del contributo regionale: quattro lo riceveranno subito (2,3 milioni di euro messi a disposizione dalla Regione), gli altri quattro, a cui sarà destinato un altro milione di euro, lo potranno fare quando avranno la piena disponibilità dei beni. In questo momento infatti quegli immobili sono o occupati o solo parzialmente di proprietà dell'ente.

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