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Cronaca Picchianti

Maleodoranze al Picchianti, analisi dell'Arpat: "Eccessive emissioni della caldaia del Rivellino"

Moltissime le chiamate giunte all'agenzia regionale che ha effettuato numerosi sopralluoghi per verificare il corretto funzionamento dell'impianto

L'Arpat, a seguito di numerose segnalazioni riguardanti forti maleodoranze percepite dai cittadini in zona Picchianti e Sorgenti, ha effettuato dei sopralluoghi nella zona Picchianti e all’impianto di trattamento fanghi "ITF", nella fattispecie al depuratore acque reflue urbane del Rivellino gestito da Asa. Le elaborazioni dei dati ufficiali di campionamento si sono concluse nella tarda mattinata di lunedì 26 agosto evidenziando il superamento di alcuni limiti emissivi della caldaia a servizio dell’impianto. 

I sopralluoghi di Arpat

Durante il primo sopralluogo, effettuato il 22 agosto, è stato verificato il funzionamento della struttura, lo stato di alimentazione della caldaia e della torcia, i quadri di controllo e le emissioni della caldaia alimentata a biogas prodotto dalla fermentazione del fango. È stato rilevato, come spiegato da Arpat in una nota, un odore persistente e caratteristico di fanghi di depurazione e un odore riconducibile alla combustione di prodotti solforati (che contengono zolfo). In particolare, durante il sopralluogo è emerso che la caldaia a servizio del riscaldamento dei digestori, alimentata dal biogas proveniente dai digestori stessi, era in funzione, così come la torcia di emergenza a servizio degli stessi impianti. 

Sono state eseguite le preliminari misure dei fumi di combustione al camino della caldaia alimentata a biogas per verificare l’andamento dei parametri O2 (Ossigeno), CO (Monossido di carbonio), CO2 (Anidride carbonica), NO(Ossidi di Azoto), SO2 (Anidride Solforosa). Il giorno seguente, venerdì 23 agosto, in particolare è stato eseguito il monitoraggio in continuo dei parametri O2, CO, CO2, NOx, SO2 e Cot.(Carbonio organico totale). 

Durante il sopralluogo Arpat ha richiesto ad Asa la documentazione tecnica sulla gestione dell’impianto ITF e ha sottolineato la necessità di intervenire nell’immediato per rimuovere le cause che hanno determinato l’insorgere delle maleodoranze.

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