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Cronaca

Livorno, 600mila euro è l'ultima offerta di Esciua a Toccafondi: "Sono già andato oltre, aspetto una risposta entro stasera"

Il finanziere interessato all'acquisto della società non intende rialzare ulteriormente: "Non gioco a poker. La cifra era già congrua, mi sono spinto avanti per amore della città e per il rispetto del lavoro fatto dal presidente. Il progetto? Vincere subito, ho le capacità per fare la B"

+++ Esciua nuovo proprietario del Livorno, trovato l'accordo con Toccafondi +++

Seicentomila euro, cento in più di quelli proposti il giorno prima e offerti adesso a 24 ore dal termine di una scadenza al di là la quale nessuno vuole andare. Tanto meno Joel Esciua, il finanziere interessato all'acquisto del Livorno che nella giornata di ieri, martedì 4 aprile, ha comunque rivisto al rialzo l'offerta iniziale. È questa, però, l'ultima che farà e che Paolo Toccafondi dovrà o meno accettare entro stasera. E a spiegare le ragioni per cui non intende andare oltre, né economicamente né come tempistiche di accordo, è lo stesso 58enne brasiliano, contattato nella tardissima serata di ieri. "Credo di aver fatto tutto il possibile e anche di più - dice Joel Esciua in perfetto italiano -, sono sereno e pronto a mettermi al lavoro da domani o a salutare e ringraziare".

Esciua: "Non gioco a poker, ecco perché voglio il Livorno"

"Non ci saranno telenovelas né partite a poker fatte di bluff e rilanci - dice-. Non è nei miei principi né nel mio stile. Sarò chiaro: per una questione di cuore, ritengo di essermi già spinto troppo avanti rispetto alla valutazione oggettiva del valore attuale del Livorno. Ma era giusto riconoscere il lavoro fatto da Toccafondi che ha voluto bene alla squadra, portando avanti un progetto che ha permesso al Livorno di rinascere e avere oggi qualcosa da trattare e qualcuno con cui farlo". "Ed era giusto andare oltre - continua - perché mi sono innamorato di Livorno, una città che ha un enorme potenziale inespresso. Amo il Livorno e amo i suoi tifosi: loro sì, davvero, sono meravigliosi e penso che meritino molto ma molto di più. Alla fine, però, c'è un giusto limite. Anche perché i soldi dovranno essere messi nel Livorno e per vincere ne servono diversi".

E proprio i soldi sono argomento che non spaventa Esciua: "Sono consapevole di quanti ne debbano essere spesi e come - dice il finanziere - e non avrei problemi a mantenere una squadra in serie B. Ma non voglio vendere utopie e al di là di un progetto a lungo termine, che oltre alla prima squadra prevede un centro sportivo, il calcio giovanile e femminile e tutto ciò che concerne alle società professioniste, adesso ne serve uno vincente, da subito. E questo significa avere un direttore sportivo capace di prendere i migliori giocatori, un allenatore che ha già vinto in categoria e un campo valido per allenarsi al massimo senza farsi male".

Un progetto che Esciua vorrebbe far partire da domani. Da capire cosa deciderà di fare Toccafondi, chiamato adesso ad assumersi una grossa responsabilità. Perché di fronte a un acquirente che avrebbe dato le necessarie garanzie economiche a investire nel calcio, considerando i tempi già ristretti per programmare la prossima stagione ed escludendo quindi altre eventuali trattative che solo ritarderebbero i piani di qualsivoglia società, le scelte per il presidente sono due: cedere il passo o rimanere al timone. A quel punto, però, con l'obbligo di costruire una squadra che, se non dovesse ammazzare il campionato come il Catania, sia almeno al pari dell'Arezzo di quest'anno. 

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