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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Alla scoperta del Cisternone, gioiello architettonico protagonista delle Giornate Fai di Primavera

Sabato 23 e domenica 24 marzo la struttura neoclassica del Poccianti sarà aperta al pubblico grazie al Fondo Ambiente Italiano

Sabato 23 e domenica 24 marzo tornano le Giornate FAI di Primavera. Tra parchi monumentali, strutture private, castelli da sogno sono migliaia i luoghi solitamente chiusi al pubblico che,per un weekend, diventano accessibili.
Anche a Livorno il Fondo Ambiente Italiano ha scelto un "luogo del cuore", un monumento che è parte integrante del quotidiano dei livornesi e, al tempo stesso, uno dei maggiori esempi di architettura neoclassica italiana ed europea. Stiamo parlando della Gran Conserva, meglio conosciuta come "Il Cisternone", monumentale serbatoio costruito nella prima metà del XIX sec. su progetto dell'architetto aretino Pasquale Poccianti, con lo scopo di immagazzinare e distribuire le acque sorgive provenienti dall'acquedotto di Colognole, per l'approvvigionamento idrico della città e ancora oggi in attività. Costruito tra il 1829 e il 1842 ai margini della città Ottocentesca, sulla direttrice di quello che fu il viale degli Acquedotti (oggi viale Giosuè Carducci) nei pressi della chiesa di Sant'Andrea, la sua posizione attestava la presenza dell'autorità granducale anche nei sobborghi cittadini, in continua crescita.

Il Cisternone: caratteristiche architettoniche

Le caratteristiche architettoniche della facciata, costituita da un massiccio porticato di otto colonne tuscaniche alte 6 metri e una semicupola decorata a cassettoni, ispirata a quella del Pantheon di Roma, sono un chiaro riferimento all'opera utopistica e rivoluzionaria degli architetti francesi Etienne-Louis Boullée e Claude-Nicolas Ledoux, autentici visionari. Ai lati della semicupola, stando ai bozzetti e ai disegni, dovevano sedere due statue in marmo rappresentanti le piccole sorgenti del Colognole, la Mora e la Camorra che, in seguito al deturpamento ambientale, furono tolte e mai sostituite.

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L'interno delle cisterna, ancora oggi funzionante - il vero gioiello da scoprire grazie alla straordinaria apertura - è suddiviso in 5 navate di larghezza e 7 di lunghezza da numerosi pilastri tuscanici che sorreggono le volte a vela della copertura. La vasca, utilizzata come serbatoio, è larga 38 metri e lunga 42 metri, e ha una capacità complessiva di ben 10.000 metri cubi di acqua. Le soffitte, anch'esse solitamente chiuse e non visitabili, hanno la stessa ampiezza della cisterna, le "cupoline" che fanno da pavimento infatti non sono altro che le volte sottostanti e anche qui, come nei sotterranei, in tempo di guerra trovarono rifugio molte famiglie sfollate che incisero i propri nomi sulle pareti.

Le leggende legate al Cisternone

Al monumento - che fu scelto anche come location nel 1962 da Vittorio De Sica per il film "I sequestrati di Altona" – sono legate alcune leggende. Da quella riguardante la statua di Leopoldo II di Lorena che indica con la mano al figlio Ferdinando III (suo dirimpettaio in piazza della Repubblica) la direttrice dell'acquedotto di Colognole e la zona dove costruire la Grande Cisterna, a quella, più romantica, della semicupola come cassa di risonanza con la quale, nel silenzio della notte, si può udire il fruscio del mare in lontananza. 

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