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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Colline Livornesi, chiuso l'accesso alla Strada dei Mille. Gli ambientalisti: “Tutelare i sentieri per gli escursionisti”

La denuncia delle associazioni aderenti a Occhi delle Colline: "Il percorso dal Gabbro a Castelnuovo della Misericordia è stato recintato dai privati per contrastare l'uso alle moto enduro. Ma questo è un bene comune, le amministrazioni provvedano a risolvere la questione aumentando manutenzione e controlli"

Le Colline livornesi, preziosa risorsa naturale, storica e paesaggistica del nostro territorio, vivono da anni un conflitto tra chi vuole godersele a piedi, in bici o a cavallo e chi le utilizza senza rispetto con moto enduro. Questa pratica illegale ha spinto gli abitanti delle zone attraversate dai sentieri alla costruzione inaspettata di una recinzione sulla Strada dei Mille (sentiero 199) nel tratto che congiunge via del Poggettone a via del Castelpietro, negando di fatto l'accesso al percorso che va dal Gabbro a Castelnuovo della Misericordia. È quanto denuncia l'associazione per il Parco Culturale di Camaiano in un comunicato sottoscritto dalla rete ambientalista Occhi sulle Colline.

Occhi sulle Colline: "Sentiero chiuso alle moto enduro, ma questo è un bene pubblico"

"Amara sorpresa sulla Strada del Mille, uno dei percorsi escursionistici più belli del nostro territorio: una recinzione, che ha tutto l'aspetto di essere il tentativo di una chiusura definitiva, sbarra il tratto che congiunge Via del Poggettone a Via di Castelpiero guadando il Botro Sanguigna - racconta la rete di associazioni Occhi sulle Colline -. La percorrenza su quel tratto di sentiero è già resa difficile a causa del continuo passaggio abusivo delle moto da enduro, ma di vitale importanza per la nostra rete escursionistica. I proprietari dei terreni, infastiditi dagli abusi e preoccupati per la responsabilità per eventuali infortuni che potrebbero subire i fruitori del sentiero, hanno inibito con una recinzione l'accesso alla strada da entrambe le parti. Questa chiusura è particolarmente grave, non solo per l'importanza di questo percorso ma anche perché il pubblico è stato privato del diritto di usufruire di un bene comune".

L'amarezza deriva anche dalla frustrazione di un lavoro partito nel 2005 su input della Provincia e finanziato dai fondi Fesr (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale), che si è basato su un percorso di dialogo e successivi accordi tra le istituzioni e i proprietari dei terreni privati attraversati dai sentieri. "Tantissimo lavoro di volontariato, sia per la realizzazione sia per la manutenzione, e anche tanti soldi pubblici spesi non possono essere vanificati in questo modo - è il monito delle associazioni -. Ci auguriamo un sollecito intervento da parte delle nostre amministrazioni volto a risolvere questa incresciosa situazione".

Ippovia del Mediterraneo, Occhi sulle Colline: "Riaprire il tavolo con le istituzioni e pensare all'esproprio dei terreni privati"

Tutta l'Ippovia del Mediterraneo della provincia di Livorno è stata tracciata, riaperta e resa praticabile ricalcando strade preesistenti, ma poi il lavoro è finito lì dato che, accusano i volontari della rete Occhi sulle Colline, i percorsi non sono mai stati inseriti definitivamente nella Ret (Rete Escursionistica Toscana). "L'abbandono della sentieristica delle nostre colline - affermano gli ambientalisti - è sotto gli occhi di tutti; mancano progettazione, manutenzione adeguata e controllo sul corretto utilizzo, ed è ancora nebuloso il rapporto tra uso pubblico e privato in tanti sentieri importanti delle nostre colline".

Per le associazioni servono quindi "accordi vincolanti tra pubblico e privato, fino ad espropri che rendano i sentieri di rilevanza storica ad uso pubblico, quando non lo sono già". Oltre all'immediato ripristino del sentiero 199, le associazioni chiedono quindi "di riaprire un tavolo tra associazioni ed istituzioni locali che si occupi di tutelare i sentieri storici in maniera definitiva con atti amministrativi, di organizzare una manutenzione efficace e di ridare regole e controlli ad un'area protetta di grande valore".

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