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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Castiglioncello, Povia cancellato dal Gran Galà. Roy Fabbri: "Pressioni da mondo arcobaleno"

Scoppia la polemica tra il cantante e il Gran Galà Perla del Tirreno che ha deciso di cancellare l'ospitata dell'artista per "minacce di sabotaggi da associazioni vicine al mondo gay"

Questa ospitata non s'ha da fare. E non si farà. Giuseppe Povia, in arte Povia (nella foto di Raffaele Fiorillo - Wikipedia  lic. CC BY-SA 2.0), era stato inserito nel cartellone dell'edizione 2019 del Gran Galà Perla del Tirreno, manifestazione che da dodici anni porta a Castiglioncello cantanti famosi nel panorama nazionale. Il 20 luglio avrebbe dovuto esserci anche Povia ma, a quanto pare, la presenza dell'autore di "Luca era gay" non è andata giù a qualcuno e, per quieto vivere, il nome del cantante toscano è stato depennato. Fino al 7 luglio quando c'è stato un ulteriore colpo di scena. Roy Fabbri infatti ha scritto nuovamente al cantante chiedendogli scusa e invitandolo nuovamente alla serata in programma a Castello Pasquini. Povia ha accettato le scuse e sarà presente sul palco.  Nell'articolo sottostante, potete leggere i motivi che avevano portato l'organizzatore ha cancellare l'ospitata dell'artista. 

La denuncia di Povia e la replica di Roy Fabbri: "Pressioni da associazioni vicine a mondo gay"

La denuncia è arrivata dallo stesso cantante tramite la sua pagina Facebook: "Chiedo ai miei sostenitori di ritirare le prenotazioni perché mi hanno escluso dal Galà. Ero felice per il premio alla carriera e per dire di sì ho perso anche delle date del tour - scrive Povia -. Motivo? Pressioni anonime". Pressioni che, in realtà, tanto anonime non sarebbero, come svela a LivornoToday l'organizzatore Roy Fabbri: "Le pressioni sono arrivate da associazioni vicine al mondo gay attraverso email indirizzate a me e agli uffici comunali". 

La mail pubblicata da Povia-2

Povia: "Ho cantato ovunque, non sono né omofobo né razzista" 

Il cantante non ha risparmiato l'organizzazione dalle critiche e ha affidato a Facebook il suo pensiero: "Dovunque ho cantato non è mai successo nulla, solo festa. In ogni evento ci sono misure di sicurezza - spiega -  altrimenti nessuno farebbe più concerti o comizi, né gratis né a pagamento. Non si sono neanche preoccupati di chi invece mi avrebbe voluto. In questi anni mi hanno detto di tutto: fascista, comunista, razzista, nazista, omfobo e altri insulti. Non sono nulla di tutto ciò. Sono un artista libero, canto ovunque e se mi offendono mi difendo. Consiglio al sindaco di Rosignano Marittimo di non patrocinare l'evento perché è assurdo che un cantante venga escluso perché non piace a qualcuno". 

L'organizzazione: "Non potevamo far saltare la serata"  

Le presunte minacce arrivate agli organizzatori, paventerebbero la possibilità di cortei e contromanifestazioni fino al sabotaggio dell'intera serata. "Non possiamo permettere che questo avvenga - ha sentenziato Fabbri -, perché è una serata totalmente gratuita per il pubblico che a noi però costa circa settantamila euro, di cui solamente duemila finanziati dal Comune di Rosignano. Il resto è totalmente coperto dagli sponsor e io stesso ho già anticipato trentamila euro. Rischiare che l'evento salti a questo punto dell'organizzazione per noi sarebbe una tragedia".

Roy Fabbri: "Povia ha agito in maniera scorretta"

A quanto racconta ancora l'organizzatore di eventi, poi, lo stesso Povia avrebbe commesso una grave violazione. "Siamo amici da tanto e, sinceramente, non mi aspettavo questa reazione - racconta Fabbri -. Lui ha tutte le ragioni di essere arrabbiato, lo capisco, ma tra noi non c'era alcun contratto, diversamente da tutti gli altri cantanti della serata. Questo perché è stato lui a contattarmi e si è quasi autoinvitato e visto che ci conosciamo e abita qui vicino ho accettato di mettere in scaletta una sua piccola esibizione e una sorta di Premio alla carriera, il tutto senza alcun compenso. Non doveva permettersi di pubblicare su Facebook il mio numero di cellulare e la mail che gli ho inviato, visto che comunque ci eravamo sentiti solo pochi giorni prima e io gli avevo spiegato per filo e per segno come stavano le cose".

"Non mi era mai capitato di censurare. Se abbiamo sbagliato, chiediamo scusa"

Certo è che anche lasciarsi influenzare dalle minacce e censurare, di fatto, non è propriamente un atteggiamento corretto da parte di un'associazione che fa e promuove cultura. "Sono d'accordo e mai nella mia lunga carriera mi era capitato di censurare un artista - ha confessa Fabbri -. Sono davvero dispiaciuto per come è andata, ma da quest'anno la manifestazione non si tiene più in una pubblica piazza, come era in passato, ma a Castello Pasquini che è una struttura gestita da un'associazione culturale che ci siamo sentiti in dovere di tutelare, così come abbiamo ritenuto giusto tutelare i tanti volontari che lavorano all'evento. Forse abbiamo sbagliato, ma se errore c'è stato è stato fatto in assoluta buona fede".

Il sindaco di Rosignano Marittimo: "Gli organizzatori decidono chi invitare, non noi"

Anche il sindaco di Rosignano Marittimo, Daniele Donati, è voluto intervenire sulla questione: "Noi da anni patrociniamo  il Galà, che ormai è un appuntamento fisso del cartelonecestivo del territorio. Gli organizzatori decidono in autonomia gli artisti che intendono coinvolgere  valutando autonomamente come oeganizzare la serata.  Da parte nostra non c'è stata nessuna pressione né in favore di una partecipazione di Povia, né ovviamente in senso contrario". 

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