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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Concessioni balneari, Cna non si arrende alla Bolkestein: "Il Governo tuteli gli stabilimenti"

L'associazione, attraverso due legali, ha consegnato un documento redatto al termine di un percorso di studio e ricerca sulle sentenze e le direttive degli ultimi anni sul tema spiagge

Concessioni balneari, spiagge e futuro. Il tema, spinoso, è all'attenzione del Consiglio dei ministri che in queste ore dovrà decidere come procedere in merito al futuro di centinaia e centinaia di realtà che fanno parte integrante del turismo del nostro paese. Cna nella giornata di oggi, martedì 15 febbraio, ha inviato a Palazzo Chigi un memorandum con tutte le sentenze e le direttive emesse in questi anni sul tema. Con l'obiettivo di far sì che "il nostro paese possa controbattere legalmente e con diritto alle delibere europee".

Il documento è stato preparato dagli avvocati Roberto Righi e Ettore Nesi, "al termine - spiegano dall'associazione - di un duro lavoro di studio e ricerca nella giurisprudenza internazionale". "Si tratta di uno strumento di grande rilievo e profondità – ha spiegato Ilaria Piancastelli, presidente regionale della Cna Balneari – che riprende tutto il percorso legale che riguarda questo settore, con le varie direttive che sono state emanate negli ultimi anni. Arricchito, però, anche da tutte le sentenze che d'altra parte, garantiscono i diritti fondamentali su cui è costituita l'Unione e che tutelano le nostre attività".

Piancastelli (Cna Toscana): "Un grande patrimonio che adesso rischia di essere smantellato"

La Cna, consapevole di aver contribuito a creare uno dei settori turistici più importanti del territorio nazionale, ha fatto sapere di non aver alcuna intenzione di arrendersi alla direttiva Bolkestein. "Con gli anni abbiamo aumentato la consapevolezza – continua Piancastelli – sul valore del nostro lavoro e sul contributo che abbiamo dato al paese. Che non è soltanto quantificabile con le proprietà immobiliari presenti sul demanio. Il valore di uno stabilimento è dato da tantissimi fattori, primo fra tutti il grande lavoro fatto negli anni (a volte anche da un periodo lunghissimo), dalla fidelizzazione dei clienti, dalla qualità del servizio. Tutto questo ha creato il grande patrimonio che adesso provano a smantellare".

"Il Governo potrà farsi forza contando sulle leggi già esistenti – prosegue la presidente regionale – sul diritto all'impresa, sulla non retroattività delle norme, il diritto all'aspettativa e altre ancora. Non si può pensare di applicare una direttiva escludendo i trattati europei già presenti che ci tutelano. Il nostro Paese avrebbe già dovuto andare in questa direzione quando l'Europa ha aperto le procedure di infrazione. Riteniamo che adesso - ha concluso -, grazie anche al memorandum che dà gli spunti di diritto su cui lavorare, ci si possa contrapporre con molte più motivazioni valide alla salvaguardia della storicità e unicità delle nostre coste".

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