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Cronaca

Coronavirus Toscana, Giani: "Immunità di gregge a fine settembre. Il coprifuoco? Ragionevole alle 23"

Il presidente della Regione: "Dobbiamo essere pronti quando le temperature torneranno sotto i 25 gradi. Non faremo ordinanze per limitare gli assembramenti, spetta ai sindaci"

Immunità di gregge, coprifuoco e ordinanze contro gli assembramenti. Il presidente della Toscana, Eugenio Giani, si è soffermato sui alcuni dei temi principali riguardanti l'epidemia Coronavirus. Il governatore, partendo dall'analisi dell'andamento dei vaccini nella regione "abbiamo la più alta copertura agli over 80 e siamo nella media nazionale per la fascia 70-79 anni", ha fatto un excursus su come la Toscana stia rispondendo al rispetto delle regole e di come, a suo parere, dovrebbe essere consentita la libera circolazione almeno fino alle 23. 

Immunità di gregge in Toscana, Giani: "Entro fine settembre"

Nel corso della trasmissione Timeline su SkyTg24, il governatore ha fornito la sua previsione: "Per l'immunità di gregge l'obiettivo è quello di fine settembre. Devo in qualche modo sollecitare tutti coloro che hanno potere su questo, noi siamo degli esecutori nel somministrare il vaccino, non abbiamo la possibilità di intervenire sui fornitori. L'obiettivo deve essere quello di essere il più possibile pronti prima che le temperature tornino sotto i 25 gradi, altrimenti succederà quello che è successo l'anno scorso a ottobre e novembre". 

"Coprifuoco alle 23 e più ordinanze dei sindaci contro gli assembramenti"

Un argomento sul quale si è dibattuto spesso negli ultimi giorni riguarda il coprifuoco: le Regioni e il centrodestra hanno chiesto a più riprese che venisse spostato alle 23 o mezzanotte ottenendo però il rifiuto da parte del premier Draghi: "Il coprifuoco alle 23 l'avrei visto ragionevole - continua il governatore -. Su questo aspetto il ministro Speranza è stato rassicurante: nell'arco di pochi giorni può essere riportato all'attenzione e modificato alla luce di quello che accade".

Un'ultima battuta sugli assembramenti: "Serve uno sforzo ulteriore dei sindaci, la Regione non farà ordinanze perché ci sono 273 comuni e le cose si svolgono secondo le peculiarità e le caratteristiche dei luoghi. Le possono fare, però, i sindaci e in parte lo stanno già facendo". 

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