Asa replica a Usb: "Nessun intento repressivo ma il dovere di controllare l'operatività, al momento solo contestazioni e possibili condotte illecite"
L'azienda dopo l'affondo del sindacato ha spiegato punto per punto le motivazioni che hanno portato ad alcuni provvedimenti
"L'azienda non è mossa da alcun intento repressivo né, tantomeno, intende mandare segnali di tipo intimidatorio". Così Asa replica a quanto denunciato dal sindacato Usb nei giorni scorsi, in merito a "contestazioni disciplinari e sospensioni che - a detta del sindacato - avevano l'obiettivo di intimidire i lavoratori". "Di recente - hanno sottolineato da Asa - sono emersi fatti che hanno portato l'azienda a muovere una serie di contestazioni ad alcuni dipendenti Asa che, qualora dovessero essere confermati, presenterebbero un carattere di estrema gravità.
L'azienda ha puntualizzato che "per garantire massima efficienza e regolarità del servizio, tuttavia, ha il dovere di esercitare tutte le sue funzioni, comprese quelle di controllo della operatività e non può che attivarsi di fronte a segnalazioni di possibili condotte illecite". Episodi diversi da quelli che fanno riferimento allo scorso gennaio. "In quella circostanza - raccontano -, l'azienda avanzò 28 contestazioni disciplinari per mancate timbrature e 2 per mancate timbrature per recidiva. Le prime si sono concluse con 11 provvedimenti minimi, tramite richiami scritti; le seconde, quelle per recidiva, con multa". Richiami essenziali, ha specificato Asa, "per una corretta organizzazione dell'operatività aziendale, sempre più improntata verso una corretta digitalizzazione del lavoro, come richiesto a tutte le organizzazioni private e pubbliche, che dipende anche dal corretto rispetto delle procedure".
"Le politiche del personale di Asa sono l'esatto contrario di quanto affermato dal sindacato"
Per Asa, oltretutto, sono i numeri a dimostrare che "le politiche del personale sono in realtà l'esatto contrario di quanto affermato dal sindacato". Che poi spiega: "60 nuovi addetti al 31 dicembre 2022, rispetto al 2017, +12,5%. Una politica concreta di valorizzazione e crescita delle professionalità interne. Ed è opportuno evidenziare, infine, che il conto economico dell'azienda è sano; la società ha previsto un piano di investimenti di ben 317 milioni di euro nel periodo 2020-2031. In tale ottica, il debito nei confronti delle banche, pari a 86,5 milioni al 31/12/2021 (in riduzione a 81,3 milioni al 31/12/2022) è relativo alla somma dei mutui contratti per finanziare il piano stesso degli investimenti della società sulle
reti e sugli impianti del servizio idrico. Per completezza di informazione - conclude la società -, si ribadisce che i crediti effettivamente portati a perdita come irrecuperabili, sono stati 3,5 mln nel 2020 e 3,1 milioni nel 2021 (integralmente coperti da precedenti accantonamenti), cifre in linea con le percentuali standard di morosità previste dallautorità di settore (Arera)".