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Cronaca Porto

Contrabbando di sigarette, sgominata organizzazione criminale: sei arresti, un sequestro di 600 chili anche nel porto di Livorno

Operazione coordinata dalla Procura e condotta dalla guardia di finanza italiana in collaborazione con la brigata nazionale francese per la ricerca dei fuggitivi

È di sei arrestati il bilancio di un'operazione che la Procura Europea ha condotto per contrastare il contrabbando di sigarette e che ha consentito di disarticolare un'organizzazione criminale attiva nel traffico di tabacchi lavorati esteri e operante in Italia e in Francia. Le indagini sviluppate dalla guardia di Finanza di Genova, sotto l'iniziale coordinamento della procura della Repubblica e successivamente della Procura Europea, hanno dimostrato come gli arrestati agissero secondo un collaudato sistema. I sequestri di sigarette che dovevano essere immesse in nero sul mercato italiano, sono stati effettuati nei porti di Genova (agosto 2020), Livorno (ottobre 2020) e in provincia di Verona (2019). 

Sgominata banda di trafficanti di sigarette, ecco come agivano

In base alla ricostruzione fatta dagli inquirenti, ecco il modus operandi dell'organizzazione criminale: 

  • un'impresa tunisina gestita dal gruppo criminale spediva in Italia container di generi alimentari tipici del Paese nordafricano, simulando operazioni commerciali con imprese italiane, talvolta compiacenti, in quanto controllate dagli stessi membri dell'organizzazione, talvolta all'oscuro dell'esistenza dell'operazione;
  • all'interno dei generi alimentari spediti, veniva occultato un carico di sigarette di peso variabile tra i 500 ed i 700 kg; 
  • una volta che il carico giungeva in Italia, altri membri dell'organizzazione si occupavano delle operazioni di sdoganamento, che venivano effettuate anche sulla base di documentazione doganale e commerciale falsa, traendo così in inganno gli spedizionieri incaricati delle pratiche doganali ed i funzionari delle Dogane;
  • portate a termine le operazioni doganali, la merce veniva stoccata presso un magazzino nel nord Italia, dove altri membri dell'organizzazione criminale provvedevano a prelevare il carico di sigarette occultato all'interno dei generi alimentari. Alcuni carichi, giunti in porti italiani, venivano inviati via terra in Costa Azzurra, contando sull'appoggio di un sodale residente a Nizza in grado di gestire il ritiro e lo stoccaggio della merce;
  • quindi il gruppo criminale procedeva alla distribuzione del tabacco sul mercato nero italiano e francese.
  • In alcuni casi l'organizzazione spediva in Italia anche sigarette contraffatte. 

Genova, Livorno e Verona: i sequestri di sigarette

La prima confisca avvenne ad agosto 2020 nel porto di Genova, quando furono rinvenuti, all'interno di un carico di chamia e di harissa, 798 kg di sigarette di cui 422 contraffatte. Un ulteriore sequestro è stato eseguito dalla guardia di finanza nel porto di Livorno due mesi più tardi. In quella occasione vennero individuati 603 kg di sigarette nascoste tra diverse scatole di dolciumi tipici della Tunisia. 

Le indagini hanno inoltre consentito di ricondurre alla stessa organizzazione un carico di tabacco sequestrato dalla guardia di finanza nel 2019 in provincia di Verona. In quel caso i finanzieri italiani trovarono 450 kg di sigarette all'interno di alcuni bancali di bibite utilizzate come carico di copertura. 

Il danno economico al bilancio nazionale e al bilancio dell'UE è valutato in circa 450mila euro, ma si stima che i numerosi traffici illeciti di tabacco perpetrati nel tempo dall'organizzazione criminale abbiano causato danni più ingenti agli interessi finanziari dell'UE. 

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