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Cronaca

Modigliani livornese ebreo, alla scoperta delle origini dell'artista livornese

La due giorni di studi, organizzata il 22 e 23 gennaio al Museo di Storia Naturale, ha rivelato aspetti sconosciuti del grande pittore

Un giovanissimo Modigliani, diverso da come ce lo hanno sempre raccontato, non scapestrato pittore in erba, ma anche studente con merito nelle materie umanistiche al liceo classico di Livorno. Non autodidatta della cabala solo grazie al nonno, ma inserito nella comunità religiosa ebraica livornese. Forse anche allievo del Rav Elia Benamozegh, uno dei più grandi teologi e mistici che lo avrebbe accompagnato fino al bar mitzvah​. 

Lo spettacolo per Modigliani alle Terme del Corallo 

Grazie a questa formazione giovanile, illustrata a Livorno nel convegno "Modigliani ebreo livornese. Storia familiare e formazione di un genio" organizzato il 22 e 23 gennaio 2020 in occasione del centenario della sua morte, Modigliani appare oggi ai nostri occhi profondamente ebreo anche come artista; pittore che ha lasciato tracce e simboli religiosi in molte sue opere, intrise di misticismo giudaico e, che in un clima parigino profondamente antisemita, non ha avuto remore nel rivendicare orgogliosamente la sua origine di ebreo livornese.

L'assessore Simone Lenzi

Lenzi su Modigliani: "Livornese ebreo quintessenziale" 

Organizzato da Marc Restellini e dall'assessore Simone Lenzi, con la cura di Paolo Edoardo (Pardo) Fornaciari, la due giorni ha portato avanti una serie di conoscenze su quanto già si intuiva, ma senza averne ancora elementi fattuali che ne confermassero la precisa percezione. "Grazie a prestigiosi contributi – dichiara l'assessore Simone Lenzi - è stato ampiamente dimostrato che Amedeo Modigliani non è stato un 'livornese per sbaglio', nato qui, ma diventato genio grazie a Parigi. Così come si è sempre poco riflettuto sul fatto che fosse ebreo. In realtà Modigliani era un livornese e un livornese ebreo "quintessenziale". Diventato quello che è diventato anche grazie alla sua formazione di ebreo nella comunità ebraica livornese e più in generale nella comunità di Livorno, che un passato di città moderna, cosmopolita, crocevia di genti e culture diverse".

Il convegno su Modigliani al Museo di storia naturale

Da Toaff a Restellini: tanti interventi per raccontare Modigliani

Tra gli interventi da segnalare nella due giorni di studi tenutasi al Museo di Storia Naturale quello di Ariel Toaff, professore emerito all'università Bar-Ilan di Ramat Gan (Tel Aviv), che è partito dalle notizie sul Bar mitzwah di Amedeo Modigliani, avvenuto il 10 agosto 1897 a Livorno per provare che Amedeo giovanissimo conosceva la lingua e grammatica ebraica.  Marc Restellini, critico d'arte e presidente dell'omonimo istituto, si è soffermato sui riferimenti all'ebraismo nelle opere di Modiglianii mentre Dora Liscia e Ascer Salah hanno messo a fuoco il contesto generale delle arti figurative nel secondo Ottocento, in Italia ed in particolare in Toscana. Soutine e la studiosa Clémence Boulouque hanno centrato lo scopo del convegno, concludendo con Modigliani e la Kabbalah in cui ha ricomposto, come un puzzle intellettuale, tutte le tracce di esoterismo, tanto cabbalistico che teosofico, riconoscibili in dipinti disegni scritti di Dedo. In ultimo Pardo Fornaciari si è poi concentrato sulle parole giudaiche, o meglio, quel misto di giudaico-livornese che fa un po' idioma a parte degli ebrei livornesi. 

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