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Cronaca

Coronavirus, all'ospedale di Livorno si sperimenta il farmaco per impedire l'evoluzione critica del Covid-19

I quattro pazienti sui quali è stato testato, come testimoniato dagli ematologi dell'Asl, sono in miglioramento. Grazie a questa cura sembra che sia possibile evitare l'intubazione e la ventilazione assistita

All'ospedale di Livorno è iniziata la sperimentazione del farmaco cosiddetto "anti terapia intensiva" che se usato su pazienti ematologici affetti dalla sindrome emofagocitica acuta e la graft versus host disease impedisce l'evoluzione critica dell'infezione da Coronavirus. Gli ematologi dell'Asl Toscana nord ovest, Enrico ​Capochiani (direttore ematologia dell'azienda sanitaria) e Spartaco Sani (direttore dell'Infettivologia Asl) hanno svolto i primi trattamenti sui ricoverati nel reparto di Infettivologia del nosocomio livornese, con iniziale difficoltà respiratoria, ma non ancora in ventilazione assistita. Tra i medicinali attivi è stato selezionato per la sua efficacia e la velocità, il Ruxolitinib, (Jakavi), farmaco Novartis che la ditta ha fornito con consenso Aifa in modlità off-labe. 

Coronavirus, l'ospedale di Livorno specializzato nel Covid-19

Coronavirus Livorno, sperimentato farmaco "anti terapia intensiva": "I pazienti rispondono bene"

Il dottor Capochiani fa il punto di quanto avvenuto finora: "Abbiamo trattato quattro pazienti di età compresa tra i 28 e i 72 anni. Tutti avevano malattia di recente insorgenza con dati clinici confermanti la polmonite da Coronavirus, ma con un quadro ancora non evoluto verso la respirazione polmonare assistita, anche se le condizioni cliniche facevano già intravvedere il ricorso all'intubazione. Il primo paziente trattato è in procinto di superare qualunque forma di respirazione assistita, la seconda è in deciso miglioramento e gli ultimi due, che hanno iniziato da poco, sembrano seguire il medesimo decorso. In questa prospettiva – conclude Capochiani - i dati che la letteratura scientifica ha presentato sembrano suggerire che i quadri Covid-19 che evolvono negativamente con necessità di supporto rianimatorio abbiano molte caratteristiche simili alle reazioni immunitarie derivanti da patologie ematologiche e che, conseguentemente, possano essere efficaci i medesimi trattamenti”.

Spartaco Sani, primario del reparto Malattie Infettive all'ospedale di Livorno

"L'obiettivo è trovare farmaci che impediscono l'evoluzione critica dell'infezione"

"L'obiettivo dei medici Toscani – sottolinea Spartaco Sani – da un alto è quello di trovare farmaci che riducano la quantità di virus nel paziente (terapie antivirali), ma dall'altro trovare anche farmaci che impediscano l'evoluzione critica dell'infezione. È su questo aspetto che ematologi, infettivologi e rianimatori dell'Asl Toscana nord ovest, hanno concentrato il loro interesse, ovvero definire un trattamento che possa evitare la progressione di Covid-19 da malattia domestica a malattia subintensiva a malattia da reparto di rianimazione, così da aumentare la percentuale di guariti e comunque ridurre il carico sui reparti di rianimazione". 

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