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Cronaca

Coronavirus, #IoRestoAcasa... con i bambini: tra giochi e letture ecco l'arcobaleno "Andrà tutto bene"

Libri, giocattoli, televisione e cucina: ecco come si organizzano le mamme livornesi durante questa pausa forzata dalla routine. L'ottimismo negli striscioni dei piccoli: "Andrà tutto bene"

L'emergenza Coronavirus, soprattutto dopo l'ultimo decreto del premier Conte, ha costretto tutti noi a guardare da vicino la paura ma anche ad armarci di senso di responsabilità e tanta pazienza, portandoci a vivere una quotidianità in totale isolamento. Stare in casa il più possibile uscendo solo in casi di necessità è l'unico modo per arginare il rischio di contagio, ma quest'abitudine mette alla prova la pazienza dei bambini - che da un giorno all'altro sono passati dall'avere le giornate super impegnate alla permanenza forzata in casa - e dei genitori, costretti a gestire una situazione stressante e, spesso, a portare avanti l'attività lavorativa dal salotto di casa. Ecco allora che si fa necessario riuscire a sfoderare un sorriso e provare a trasformare questo brutto momento in un'esperienza divertente, stimolando la fantasia dei più piccoli che anzi, spesso, hanno decisamente più inventiva dei grandi.

Giochi in casa: divertirsi al tempo del Coronavirus

Dalla cura del giardino ai disegni: ecco come passare il tempo in casa con i bambini

"Per fortuna abbiamo il giardino - racconta Chiara, mamma di Elisa 6 anni e Elena 3 anni - e quando c'è bel tempo ci dedichiamo a curare il prato e le piante. Abbiamo preparato il terreno e nei prossimi giorni semineremo. Le maestre mandano quotidianamente un video in cui raccontano delle storie invitando i bimbi a fare dei disegni, ad esempio sul coronavirus". Un modo tra i tanti, questo, per tenere saldo il filo che lega i  bambini a quella routine quotidiana che all'improvviso è venuta meno. "Quando proprio si annoiano o sono stanche guardano un cartone o un film in televisione - continua Chiara. Poi abbiamo stilato una lista, programmando le attività che vogliono fare nei prossimi giorni".

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Lettura, fabbriche di biscotti e storie dall'album di famiglia 

Tanto gioco anche a casa di Lucia, mamma di due bimbi di 4 anni e 8 mesi, Giacomo e Matteo. "Il piccolino è contento di poter giocare con fratello più grande - racconta - anche se, essendo Matteo così piccolo, devo controllarli a vista per evitare che si facciano male. Si gioca ma si cucina anche tanto, in casa abbiamo messo su una fabbrica di biscotti". La cucina è al centro delle attività anche di Luigia e Nina, 9 anni che insieme, tra un libro da leggere e un diario da scrivere, preparano la schiacciata. "Vorrei utilizzare questi giorni di vacanza forzata per guardare con Nina le vecchie foto di famiglia e raccontarle delle storie, provando a ricostruire un albero genealogico attraverso i racconti".

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Le videochiamate con i compagni di classe

A casa di Clarissa la sveglia suona più tardi del solito e si fa colazione con calma, assaporando un momento che di solito è frenetico. "Jacopo gioca, disegna e si diverte a pulire casa - ci racconta - ma sente molto la mancanza dei suoi compagni di asilo così li abbiamo videochiamati. Il momento più difficile è quando lui si annoia e vorrebbe giocare con me ma io sto lavorando, perché non posso abbandonare la mia attività, e non posso stare con lui".

"Andrà tutto bene": per le strade un messaggio contro la paura

Intanto è comparsa per le strade - in post it lasciati sui muri, in bigliettini sparsi per le strade e poi in striscioni, fatti proprio dai bambini -, la frase "Andrà tutto bene": una sorta di mantra positivo, un abbraccio virtuale in mancanza di quelli reali. E l'idea di disegnare un arcobaleno, segnale di speranza, con questa scritta è passata di casa in casa attraverso le chat delle mamme. In tante, anche a Livorno, hanno raccolto la sfida e alle finestre stanno comparendo in queste ore striscioni e cartelloni colorati e pieni di disegni. Un modo, che è anche un passatempo divertente per i bambini, per tenere viva l'umanità in un momento in cui è necessario isolarsi. Per urlare in silenzio ai tanti impegnati in prima linea - medici e infermieri in primis - che ci siamo, anche chiusi in casa, dietro le finestre. Ci siamo.

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