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Cronaca

Coronavirus, Rossi sugli ospedali: "Stop a visitatori e operatori che presentano raffreddore o febbre"

Il governatore della Regione Toscana ha imposto anche l'alt all'attività programmata chirurgica allo scopo di mettere a disposizione posti letto

Stop agli accessi negli ospedali di visitatori che presentino sintomi simil-influenzali come tosse, raffreddore o rialzo di febbre e stop alla attività programmatica di chirurgia, salvo casi particolari, allo scopo di mettere a disposizione posti letto di alta tecnologia per pazienti affetti da Coronavirus. Sono queste alcune delle ordinanze firmate dal presidente della regione Toscana Enrico Rossi, nel pomeriggio del 4 marzo, al fine di tutelare al massimo la risorsa ospedaliera. 

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Coronavirus, Rossi sugli ospedali: nuovi posti letto grazie allo stop all'attività programmatica di chirurgia 

L'intento del Governatore è chiaro: "Vogliamo evitare che l'ospedale diventi un luogo dove una persona infetta entri causando un impatto negativo sia su chi è ricoverato che sul personale medico. Non saranno fatti entrare visitatori, pazienti ambulatoriali e operatori sanitari che presentino sintomi influenzali come tosse, raffreddore o rialzo della febbre. In virtù di quanto deciso, in fase di triage ci sarà un infermiere che verificherà lo stato di salute di chi accede alle varie strutture. Tutto il personale inoltre indosserà una mascherina chirurgica". 

Un altro punto importante dell'ordinanza riguarda i posti letto: "Abbiamo deciso di interrompere l'attività programmata chirurgica allo scopo di mettere a disposizione posti letto di alta tecnologia per terapie intensive. Da questa decisione sono esclusi gli interventi 'tempo dipendenti' come, ad esempio, quelli di oncologia. Grazie a questo provvedimento abbiamo stimato di recuperare circa 100 posti letto in più da utilizzare qualora il Coronavirus dovesse diffondersi ulteriormente". 

Rossi sull'eventuale chiusura delle scuole: "Ci adegueramo a quanto stabilito dal Governo"

In merito allo stop delle lezioni in tutte le scuole e le università d'Italia, la cui decisione sarà presa nel pomeriggio del 4 marzo dal ministro all'Istruzione Lucia Azzolina, Rossi è chiaro: "Ci adegueremo a quelle che saranno le direttive del Governo. So che ne stanno discutendo e qualora prendessero questa decisione la faremo nostra". 

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