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Cronaca

Coronavirus, critiche alle mascherine della Regione: "Meno sicure di quelle chirurgiche. E la distribuzione è fuori controllo"

Il parere di alcuni farmacisti sui dispositivi di protezione individuale certificati come Toscana1: "Nei supermercati si possono ritirare anche senza tessera sanitaria, mentre qui il rifornimento non è ancora continuo"

L'aria passa, non c'è il ferretto per modellare il dispositivo sul naso, il rifornimento non è ancora continuo e, se qualcuno volesse approfittare di una distribuzione che al momento evidenzia qualche falla, potrebbe tranquillamente farlo. Sono diverse, insomma, le critiche alle mascherine che la Regione ha messo gratuitamente a disposizione per i cittadini nelle farmacie e nei supermercati convenzionati. E a muoverle non sono soltanto i livornesi che lamentano la mancata disponibilità fin dalle primissime ore del mattino, quanto anche alcuni farmacisti, dubbiosi più che altro sulla gestione della disitribuzione dei presidi che vede i loro esercizi impegnati in prima linea.

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Farmacia Farneti: "Bella iniziativa, ma la gestione della distribuzione è problematica"

"L'iniziativa di per sé è bellissima - spiega Francesco Farneti, titolare dell'omonoma farmacia sul viale Carducci - e certamente non è stato facile metterla in pratica. Ci sono alcune problematiche di gestione, a cominciare dagli stock ridotti e dai rifornimenti che, al momento, non sono continui. In questo modo le mascherine vanno esaurite in poche ore, ma ci auguriamo che nei prossimi giorni cambi qualcosa".

"Nei supermercati poi - continua Farneti - mi dicono che la distribuzione sia totalmente fuori controllo. In farmacia, giustamente, i ritiri sono tracciati grazie alla tessera sanitaria, cosa che invece non avviene nei supermercati. Senza contare che non possiamo contare neppure sui volontari, la distribuzione è totalmente affidata ai nostri dipendenti. La qualità? Forse sono meno protettive di quelle chirurgiche, ma comunque efficaci se indossate da tutti. Ricordiamo sempre che servono a proteggere gli altri da un eventuale contagio, non chi le indossa".   

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Farmacia San Marco: "Le mascherine? Scomode e non propriamente come quelle chirurgiche"

Se l'efficacia risultante dal confronto dimensionale e prestazionale con le mascherine chirurgiche, alle quali sono state assimilate le Toscana1 distribuite gratuitamente dalla Regione, è stata assicurata da laboratori certificati (le mascherine sarebbero utilizzabili anche da personale sanitatrio in sostituzione di quelle marchiate CE), a evidenziare qualche differenza di troppo tra le due tipologie è il dottor Marco Lazzerini, titolare della farmacia San Marco, con un video postato su Facebook, condiviso da alcuni utenti e poi rimosso. "Sicuramente sono più scomode di quelle chirurgiche - spiega Lazzerini nel post poi cancellato -, gli elastici tirano troppo e la mascherina non aderisce comunque bene perché priva di un fil di ferro o altro materiale che permetta di modellarla sul volto. È in dubbio che così passa più area".

Farmacia della salute: "Sbagliato che nei supermercati possano essere prelevate senza la tessera sanitaria"

Anche Ranieri Lambertini, titolare della Farmacia della salute in via Giotto,  a La Leccia, segue il pensiero dei colleghi: "L'iniziativa della Toscana è ottima per quanto riguarda la prevenzione - le sue parole -, anche alla luce dell'ordinanza di Rossi che obbliga le persone a uscire con le mascherine. Tuttavia la qualità di quelle che ci sono state inviate, se le paragoniamo alle chirurgiche, potrebbe essere migliore, dal momento che i dispositivi della Regione, a differenza degli altri, hanno un solo strato".

Per quanto riguarda la distribuzione, Lambertini è critico: "Al momento il rifornimento è discontinuo perché, ad esempio, stasera (21 aprile, ndr) non mi sono ancora arrivate le mascherine di domani. Rossi aveva detto che sarebbe stato un ciclo continuo, però io e altri farmacisti stiamo riscontrando molte difficoltà. A tutto questo va aggiunto che se una persona prende i dispositivi da noi questi vengono tracciati, mentre nei supermercati non è così. Dal momento che non viene richiesta la tessera sanitaria, un cittadino potrebbe farsi tranquillamente il giro delle Coop, Lidl e Conad che consegnano mascherine e portarne a casa quante ne vuole. Su questo aspetto credo che sia stato fatto un errore al quale occorre porre rimedio".

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