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Cronaca

Coronavirus Toscana: il bilancio di contagi, ricoveri e decessi ad un mese dall'inizio della fase 2

I dati, raccolti dall'Agenzia regionale di sanità, mostrano un trend in continua discesa: si svuotano le terapie intensive, calano nuovi casi e ricoverati

Scende il numero dei contagiati, calano i ricoverati ospedalieri e si allenta ulteriormente la pressione sulle terapie intensive: questo il quadro fornito dall'Agenzia regionale di sanità (Ars) sull'andamento della fase 2. A distanza di un mese dalla riapertura del 4 maggio e di quindici giorni da quella più ampia del 18, i dati sull'epidemia da Coronavirus si confermano infatti positivi in tutta la Toscana.

Nuovi casi

Nell'ultima settimana sono emersi complessivamente 47 nuovi casi, con una media di 6,5 nuovi positivi al giorno. Quasi il 90% di questi risultano asintomatici, con i loro contatti che vengono tracciati efficacemente. Ad oggi sono stati inoltre eseguiti quasi 170.000 test sierologici tra personale sanitario e popolazione, un numero più elevato di quanto previsto dalla nuova indagine coordinata da Istat su un campione di popolazione italiana avviata dieci giorni fa. La media dei tamponi continua invece ad aggirarsi attorno ai 3.000 al giorno.

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Ricoveri e terapie intensive

Eccezion fatta per il 25 maggio, in Toscana il numero dei ricoverati per Covid-19 scende da 58 giorni consecutivi: all'inizio di aprile le persone ricoverate in terapia intensiva erano circa 300, adesso sono invece 25. Gli ospedalizzati ordinari sono invece 85. Nella nostra regione la percentuale dei ricoveri si è sempre mantenuta piuttosto bassa rispetto alla casistica attiva: attualmente è poco più del 10% dei casi attualmente positivi, quintultima regione in Italia poco sopra al Veneto. In Toscana si è quindi probabilmente seguito maggiormente i pazienti sul territorio, i quali progressivamente si sono caratterizzati per lo più per stati clinici asintomatici e/o pauci sintomatici. Solo la casistica più grave è stata indirizzata verso il ricovero, con un maggiore utilizzo rispetto alle altre regioni delle terapie intensive, impiegate anche per casistiche che avrebbero potuto essere trattate in reparti Covid ordinari.

Guariti e decessi

I guariti rappresentano ad oggi quasi l'80% di tutta la casistica toscana. Il tempo medio di guarigione è 35 giorni, che può aumentare fino a 41 nei casi clinici gravi. Tempi così lunghi di guarigione devono prospettare studi maggiormente approfonditi sull'infettività dei casi asintomatici.

Per quanto riguarda i decessi, al 2 giugno sono 1.053 le persone in Toscana la cui causa di morte è direttamente attribuibile a Covid-19. La media giornaliera si è abbassata nel corso delle settimane, passando dalle 25 della fine di marzo alle 4 dell'ultima settimana. Fattori legati all'età e alla comorbidità, oltre all'assenza di un trattamento efficace dedicato alla malattia, sono determinanti nel produrre l'esito più grave. Il rischio aumenta infatti progressivamente per le classi di età più elevate: già a partire dai 65 anni, rispetto alla classe d'età 60-64 anni, aumenta di almeno due volte, raddoppiando al passaggio da una classe d'età all'altra. Le analisi dell'Ars sulla Piattaforma ISS dei casi Covid hanno poi mostrato come un uomo, una volta rimasto infetto, abbia oltre il doppio delle possibilità di decesso rispetto a una donna.

A parità di età e genere, la probabilità di morire per un malato Covid-19 con pregresse patologie croniche è circa 3 volte quella di un malato di Covid-19 senza alcuna malattia: i rischi maggiori si osservano tra i pazienti con patologie neurologiche, renali o respiratorie.

Riapertura dei confini regionali: la situazione

Da oggi, mercoledì 3 giugno, è stata riaperta in modo integrale la mobilità tra le regioni italiane. I dati sono infatti favorevoli per quasi tutte le regioni, ma la curva nazionale delle nuove diagnosi è ancora pesantemente condizionata da quella della Lombardia, che continua a rappresentare la metà delle diagnosi totali.

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In Lombardia, inoltre, la percentuale dei nuovi casi nell'ultima settimana è risalita rispetto alla precedente, mentre Liguria e Piemonte denunciano ancora una percentuale di nuove diagnosi piuttosto considerevole rispetto alle altre regioni.

Il Covid-19 si è indebolito?

La perdita di virulenza non è stata al momento dimostrata in vitro o nell'animale da esperimento. In Toscana, come nel resto d'Italia, si assiste però ad una progressiva emersione di casi asintomatici o pauci sintomatici.

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Il dato della minor gravità dei casi (e non del virus) che i servizi territoriali e ospedalieri toscani stanno incontrando lo si desume anche dalla percentuale di utilizzo delle terapie intensive sui casi totali (compresi i deceduti e i guariti). In Toscana e in Italia la quota dei più gravi (identificati dai ricoveri in terapia intensiva sui casi totali) continua a scendere e ad oggi si assesta allo 0,2%. Questa discesa è stata continua da almeno 60 giorni, si è confermata anche nei momenti in cui il sovraccarico ospedaliero era più presente (inizio aprile) e sembra non dipendere dall'ampliata offerta dei tamponi (che potrebbe aver portato ad identificare una quota maggiore di asintomatici). Su questo fenomeno può aver influito una maggiore conoscenza delle terapie che hanno un impatto in tempi precoci sulla malattia, permettendo ai soggetti lievi di non declinare verso stati clinici gravi.

Ciò che spiega meglio la minor presenza di casi gravi sul totale della casistica, tuttavia, è la percentuale di primi ricoveri sul totale dei casi per settimana di epidemia all'effettuazione del tampone: questa è infatti calata drasticamente e incessantemente rispetto ai casi evidenziati nella prima settimana di aprile fino ad oggi.

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Voller: "Dati confortanti, ma occorre ancora attenzione"

"Al di là della numerosità dei casi, che potrà oscillare nei prossimi giorni grazie al maggiore movimento delle persone e alla totale riapertura avvenuta - spiega Fabio Voller, coordinatore dell'Osservatorio di epidemiologia dell'Ars Toscana -, tutti gli indicatori epidemiologici a nostra disposizione restituiscono una fotografica confortante rispetto alla diffusione dell'epidemia nella nostra regione. Ovviamente dobbiamo passare un messaggio di attenzione alla popolazione, soprattutto su elementi talvolta ancora presi poco in considerazione come il costante lavaggio della mani (oltre all'utilizzo della mascherina in ambienti chiusi). Ora che la mobilità è stata ripristinata in tutta la penisola - conclude -, serve continuare a monitorare l'eventuale emergere di nuovi focolai e di nuovi casi gravi, eventuali 'sentinelle' di una nuova recrudescenza dell'infezione".

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