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Cronaca

Coronavirus, chi si ammala in Toscana: ecco l'analisi dei dati e le statistiche sui pazienti Covid-19

Il rapporto dell'Agenzia regionale di sanità in collaborazione con le Asl territoriali: la crescita dei casi fino al 3 aprile, ma sono in diminuzione i ricoveri e il numero di soggetti in terapia intensiva

Se le previsioni di alcuni studi indicano la Toscana quale ultima regione ad avvicinarsi al contagio zero e dunque ad uscire dall'emergenza Coronavirus, le statistiche ufficiali sui dati inviati ogni giorno alla Protezione civile nazionale posizionano il nostro territorio all'undicesimo posto in Italia per incidenza di casi positivi. In Toscana, infatti, risultano 16 casi ogni 10mila abitanti (contro la media nazionale di 22 casi), con la Lombardia prima regione (65 casi ogni 10mila abitanti) e con un tasso di letalità (deceduti\casi) tra le più basse in Italia: 6% contro il 12,8% della media Italia.

È questo il primo dato che si evince dal rapporto elaborato dall'Agenzia regionale di sanità, in collaborazione con la Asl Toscana centro, che per conto della Regione Toscana ha analizzato i dati che gli operatori dei dipartimenti di prevenzione delle Asl Nord Ovest, Centro e Sud Est hanno informatizzato sulla piattaforma messa a disposizione dall'Istituto superiore di sanità (ISS). Al 7 di aprile erano 4.812 le schede immesse, ovvero l'80,5% del totale: numeri che permettono di descrivere più da vicino quali sono le caratteristiche dei casi di nuovo Coronavirus in Toscana.

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Coronavirus, la crescita dei casi in Toscana e i tempi di diagnosi

I primi casi di malattia Covid-19 risalgono alla fine di febbraio e c'è stato un andamento tendenzialmente in crescita delle nuove diagnosi fino al 3 aprile 2020. "Questo dato - si legge nel rapporto - è condizionato dall'aumento del numero dei laboratori impegnati nel processare i tamponi (da 3 a 13) e dall'aumento dell'offerta stessa dei tamponi. Il tempo mediano trascorso tra la data di insorgenza dei sintomi e la data di diagnosi è di 5 giorni per tutto il periodo considerato".

L'età mediana dei soggetti positivi: 61 anni in Toscana contro i 62 in Italia

L'età mediana dei soggetti risultati positivi a SARS-CoV-2 è di 61 anni (in Italia è di 62 anni). Com'è noto, il virus colpisce prevalentemente la popolazione matura ed anziana della popolazione, sia italiana che toscana: solo il 3% ha fortunatamente meno di 18 anni, mentre la fascia di età in cui ricade la maggior parte dei casi è quella dei 51-70enni (36,6%), seguita da quella degli ultrasettantenni (34,3% dei casi), e da quella dei 19-50enni (26,1%).

La gravità della malattia: ospedalizzazioni e terapie intensive

Circa un terzo (31%) dei casi positivi al virus SARS-CoV-2 è stato ospedalizzato, l'8,8% ricoverato in terapia intensiva. Le persone di età più avanzata sono particolarmente a rischio di sviluppare manifestazioni più gravi di Covid-19. Circa la metà degli ultrasettantenni positivi al SARS-CoV-2 è stato ricoverato, rispetto a circa un terzo dei 51-70enni, al 12% di quelli tra i 19 e i 50 anni e al 5% tra i bambini e gli adolescenti.

Decessi: oltre l'80% interessa anziani ultrasettantenni

Oltre l'80% dei decessi hanno riguardato la popolazione > 70 anni, in cui la letalità, espressa dal numero dei decessi sul totale dei casi positivi, è del 12,1%, mentre è dell'1,5% nella fascia 51-70 anni. La fascia d'età sotto i 20 anni non è stata colpita. Oltre l'80% di questi aveva almeno una patologia cronica concomitante.

Casi lievi in aumento, diminuiscono le manifestazioni più gravi di Covid-19

"Interessante - si legge ancora nel rapporto - è l'evoluzione dello stato clinico dei pazienti, soprattutto se analizziamo la situazione nelle diverse settimane: le persone con sintomi lievi o asintomatiche sono passate dal 46% dei casi positivi nella settimana 1-7 marzo a più del 75% dei casi emersi nell'ultima settimana. Un dato che, visto in prospettiva, appare molto positivo".

"I dati che emergono da queste analisi ci restituiscono in modo chiaro il peso che anche la popolazione toscana ha dovuto sostenere in termini di conseguenze sanitarie - spiega Fabio Voller, coordinatore dell'Osservatorio di Epidemiologia dell'Ars - e il peso che anche gli operatori sanitari hanno dovuto affrontare: gli operatori sanitari positivi al virus SARS-CoV-2 sono più di 500, quasi il 10% di tutti i casi positivi, una popolazione giovane di nemmeno 50 anni in media e molto spesso di sesso femminile. Ma cominciamo ad intravedere la luce in fondo al tunnel: i casi lievi aumentano, mentre diminuiscono i ricoveri, soprattutto in terapia intensiva".

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