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Cronaca

Corsie ciclabili, anche Fiab contro il servizio di "Striscia": "Quanto affermato è da irresponsabili"

Dopo l'assessore Cepparello, la Federazione italiana ambiente e bicicletta attacca il tg satirico: "Nessuno deve distrarsi alla guida a prescindere dal passaggio o meno dei ciclisti"

Non solo l'assessore alla Mobilità Giovanna Cepparello. All'indomani di quanto trasmesso da "Striscia la notizia" sulle corsie ciclabili a Livorno, anche la Federazione italiana ambiente e bicicletta (Fiab) condanna duramente il servizio realizzato dall'inviata Chira Squaglia che sostiene come quanto realizzato in città dalla giunta non sia sicuro: "Sostenere certe tesi è da irresponsabili - si legge nel comunicato - e chi ha sollecitato l'intervento del tg satirico non ha ben chiaro quali sono le priorità per la sicurezza del ciclista". 

Fiab: "Le corsie ciclabili sono sempre esistite"

L'analisi della federazione sui perché quanto trasmesso da Striscia sbagliato parte da lontano: "Le corsie ciclabili sono state introdotte recentemente dal Codice della strada che ha recepito un dispositivo già funzionante da molti anni nella maggior parte dei paesi europei (in Germania da più di 20 anni). Si tratta di una segnalazione orizzontale realizzata con strisce bianche e pittogrammi che indica la porzione di carreggiata dove possono passare i ciclisti, senza assegnare loro l'uso esclusivo poiché le auto le possono temporaneamente invadere quando il ciclista non c'è. È quindi ovvio che una corsia ciclabile sia meno sicura di una pista ciclabile. Perché allora il legislatore le ha introdotte? Il motivo principale è che, pur con i limiti appena descritti, segnalano che in strada ci sono anche i ciclisti aumentando il livello di attenzione dell'automobilista. L'attenzione e la distrazione in strada equivalgono alla vita o alla morte".

"Gli automobilisti devono sempre stare attenti, a prescindere dalla ciclabile"

"La distrazione - continua Fiab - è la principale causa degli scontri stradali. Il servizio ironizza sulla corsia ciclabile livornese perché realizzata in parte lungo ai parcheggi auto: se l'automobilista apre la portiera o esce dal parcheggio colpisce il ciclista. Ergo la corsia non è sicura. Sostenere certe tesi è quanto meno irresponsabile. Nessuno può distrarsi, ci sia o meno una corsia ciclabile. Cosa vorrebbe farci credere Striscia la Notizia? Che il ciclista è più sicuro senza la corsia ciclabile mentre passa accanto alle auto in sosta? Non scherziamo". 

nuova corsia ciclabile via macchiavelli dopo lavori0-2

"Sarebbe stato più opportuno parlare delle piste ciclabili che non ci sono"

"Se Striscia la notizia tiene  - conclude Fiab - alla sicurezza dei ciclisti racconti invece delle ciclabili e delle corsie che non ci sono, delle aree pedonali che mancano, della velocità troppo elevata di auto e scooter. Che i giornalisti raccontino di un vero diritto negato: quello di muoversi. Racconti dell'impossibilità per un bambino di andare a scuola da solo, di un lavoratore di andare al lavoro in bici e di tutti ad andare in qualsiasi luogo in sicurezza. Chi ha sollecitato l'intervento di di Striscia evidentemente non ha ben chiaro quali sono le priorità per la sicurezza del ciclista e per questo siamo ben lieti di mostrargliele". 

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