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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Covid Livorno, picco alle spalle ma l'allarme resta alto. Sani: "Il vaccino protegge"

Il punto rispetto all'attuale situazione dei contagi e alla relativa pressione sul presidio ospedaliero è stato fatto nella giornata di ieri nell'ambito della Commissione speciale Sars-Cov2

I numeri spaventano ancora. Ma il peggio - almendo stando ai dati - sembra passato. Nell'ambito della commissione consiliare speciale Sars-Cov2 nella giornata di ieri, mercoledì 2 febbraio, è stato fatto il punto della situazione sui contagi Covid in città, sulla tenuta del presidio ospedaliero e sui prossimi sviluppi di questa pandemia che, come ha evidenziato il primario del reparto di malattie infettive, Spartaco Sani, "difficilmente ci lascerà del tutto in tempi rapidi". Presenti, oltre a Sani, tra gli altri, anche il sindaco Luca Salvetti, il direttore del presidio ospedaliero Luca Carneglia e la direttrice Asl di zona Cinzia Porrà. Oltre a medici di famiglia, pediatri e altri funzionari dei distretti Asl.

È stato il sindaco Luca Salvetti a fare il bilancio aggiornato a ieri della situazione: "I ricoverati al momento sono 101 - ha detto - di cui 6 in terapia intensiva, 4 di questi sono non vaccinati. Il 50% dei pazienti non in terapia intensiva è non vaccinato". I decessi nel mese di gennaio sono stati 65, ma come ha poi sottolineato Sani "si tratta di un numero che ha anche risentito del ritardo di alcune comunicazioni connesse alle morti nei mesi precedenti". "Il picco dei casi in città - ha poi proseguito Salvetti - sembra sia stato superato la scorsa settimana e adesso saremmo nella fase di discesa, una circostanza rispetto alla quale gli effetti marcati li potremmo vedere nell'arco di 7-10 giorni".

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Luca Carneglia: "Afflusso del 30% in meno al pronto soccorso". Sani: "Bisogna essere preparati all'eventuale arrivo di altre nuove varianti"

Il direttore del presidio ospedaliero Luca Carneglia ha affrontato l'aspetto degli accessi al pronto soccorso. "In calo del 30% - ha detto - rispetto alla scorsa settimana, proprio in corrispondenza del contestuale calo dei casi in città". Carneglia ha fatto un accenno anche a un altro aspetto importante: le visite ai ricoverati. "Vorremmo - ha detto - quanto prima rimuovere gli ostacoli, ma è talmente diffuso questo virus che ogni 100 visitatori, stando ai dati della scorsa settimana, tra i 5 e i 6 possono entrare positivi in ospedale senza saperlo. Ecco perché - ha concluso - la restrizione alle visite è fondamentale, anche se queste non sono certo escluse per i pazienti più gravi".

Il primario di malattie infettive, Spartaco Sani, ha evidenziato un aspetto critico riguardante la terapia intensiva. "Ad oggi arrivano ricoverati con patologie ultraottantenni che non sono vaccinati. Questo - ha detto - è il problema più grosso, un dato grave, perché in questa fascia si racchiude il grosso della mortalità. La vaccinazione - ha sottolineato - protegge nei confronti della malattia grave, e questo è un dato di fatto". Guardando al futuro Sani è stato chiaro: "Vedremo cosa accadrà, siamo di fronte a un virus aggressivo e non siamo in grado di dire se ci saranno o meno altre varianti meno aggressive. Bisognerà essere preparati, gli sforzi sono stati enormi e il sistema sanitario dovrà mettersi al passo". 

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