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Cronaca Bastia / Via Giordano Bruno

Spaccio e degrado in via Giordano Bruno, Salvetti e Raspanti: "La lotta alle occupazioni non si ferma, riqualificheremo il quartiere con l'aiuto dei residenti"

Il sindaco e l'assessore al Sociale intervengono il giorno dopo la tragica morte di Denny Magina, spiegando ciò che è stato fatto per l'area di via Giordano Bruno e Fiorentina: "Situazione critica attenzionata da anni, purtroppo scardinare certe dinamiche non è semplice"

All'indomani della tragica morte di Denny Magina, il 29enne livornese precipitato nella notte tra domenica e lunedì dal quarto piano di una palazzina di via Giordano Bruno, il quartiere di Fiorentina torna a denunciare a gran voce una situazione di degrado, spaccio e occupazioni abusive che "non è più tollerabile". Circostanze che, secondo tanti residenti, sono note sia al Comune che alle autorità. Una situazione che, come hanno spiegato da palazzo civico, "è critica, al centro delle attenzioni da tempo".  Mentre vanno avanti le indagini delle forze dell'ordine per stabilire cosa è realmente accaduto tra il 21 e il 22 agosto, il sindaco Luca Salvetti e l'assessore al Sociale Andrea Raspanti intervengono sulle condizioni del quartiere stesso e, in particolare, in merito agli stabili di via Giordano Bruno.

+++ Via Giordano Bruno: incendio nella notte, camper e auto a fuoco +++

Prima, però, hanno voluto rivolgere un pensiero alla famiglia del 29enne scomparso. "Quanto accaduto in via Giordano Bruno - hanno spiegato in una nota congiunta - costituisce una tragedia e un fatto doloroso per tutta la comunità livornese. Vogliamo innanzitutto inviare un messaggio di vicinanza ai familiari e agli amici di Denny. Restiamo in attesa degli sviluppi delle indagini in corso e riponiamo la nostra fiducia nelle forze dell'ordine e negli inquirenti affinché sia fatta rapidamente chiarezza su quanto successo e, eventualmente, giustizia". 

Un'area critica e da tempo 'attenzionata' dal Comune: "In quegli alloggi occupati ci risultavano nuclei con bambini"

Sindaco e assessore hanno evidenziato come l'area in questione versi "da molti anni in una condizione critica e per questo è stata al centro delle attenzioni del Comune fin dall’inizio del mandato nel 2019". "L’amministrazione - hanno proseguito - ha sollevato più volte il problema anche in sede di Comitato di Ordine e Sicurezza Pubblica e all’attenzione della procura. Dopo i due anni di pandemia in cui purtroppo non è stato possibile eseguire nessuno sgombero, da giugno 2021 sono stati 16 gli alloggi liberati e recuperati nella zona, di cui 13 proprio in via Giordano Bruno. Sono stati fatti interventi anche su cantine, fondi commerciali e cortili. Purtroppo scardinare dinamiche che vanno avanti da anni non è semplice. Allo stato delle nostre conoscenze - proseguono -, negli alloggi ancora occupati, compreso quello al centro dei drammatici fatti di queste ore, risultavano nuclei con bambini, per i quali ovviamente è prevista una diversa modalità di esecuzione".

"L'obiettivo è dare al quartiere la riqualificazione sociale ed edilizia che attende da tempo"

A poche ore dalla tragedia che ha scosso non solo il quartiere ma tutta una comunità l'amministrazione ribadisce che "l'attività di contrasto alle occupazioni andrà avanti e confidiamo possa contare, come già è stato, sull’azione delle forze dell’ordine, a cui compete il contrasto della criminalità. Nel corso dell'estate, nei condomini tra il civico 2 e il civico 10 sono inoltre partiti i lavori di riqualificazione tramite il superbonus e presto dovrebbero avere inizio anche gli interventi sugli altri civici. Nel mese di settembre - hanno evidenziato - saranno rimosse altre auto abbandonate per le quali, nei mesi scorsi, era stato avviato il procedimento previsto dalla legge, che richiede fino a 6 mesi di tempo prima di essere perfezionato. L’obiettivo del Comune - concludono - è dare al quartiere la riqualificazione sociale ed edilizia che aspetta da anni e confidiamo in questo lavoro nella collaborazione delle tante persone per bene che ci vivono e con cui già in precedenza ci siamo confrontati in modo proficuo. In questo momento, il pensiero va a Denny e alla sua famiglia. Di fronte alla loro perdita, ogni considerazione rischia di sembrare allo stesso tempo troppo e troppo poco.".

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