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Cronaca Bastia / Via Giordano Bruno

Via Giordano Bruno tra spaccio e delinquenza, la rabbia dei residenti: "Costretti a girare armati, pronti a farci giustizia da soli"

Gli abitanti della zona denunciano una situazione di incuria che va avanti da anni: "La morte di Denny è stata solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Se non interverranno subito le autorità lo faremo noi"

+++ Via Giordano Bruno: incendio nella notte, camper e auto a fuoco +++

Rabbia, delusione e senso di impotenza. Sono questi i sentimenti che animano i residenti di via Giordano Bruno i quali, il giorno dopo la morte del 29enne finito giù dal quarto piano di una palazzina, hanno chiesto ai media di dare voce alla loro denuncia che va oltre il tragico evento: "Nel corso degli anni il nostro quartiere è stato abbandonato a se stesso". Secondo gli abitanti della zona, la morte di Denny Magina - per la quale proseguono gli accertamenti dei carabinieri che, tuttavia, escludono l'ipotesi di un omicidio - "poteva essere tranquillamente evitata se le istituzioni avessero fatto il loro dovere".

Giustizia è la parola che più di una volta è stata ripetuta da chi adesso non ne può più di vivere tra "aggressioni, spaccio e delinquenza in ogni angolo della zona. Siamo pronti - dicono - a farci giustizia da soli; non vogliamo vedere più nessuno di tutti questi stranieri che, illegalmente, abitano nel nostro quartiere". Sulla delicata questione sono intervenuti anche il sindaco Salvetti e l'assessore al Sociale Raspanti: "La situazione è critica, la lotta alle occupazioni non si fermerà". 

Striscione per Denny-2

"Sindaco, questore e prefetto sanno cosa accade qui, ma non fanno niente"

A parlare a nome degli abitanti è Noemi Macrì: "Non riusciamo più a vivere serenamente e se chi è pagato per garantire la nostra incolumità non è in grado di agire, allora lo faremo noi - dice -. Siamo stufi della gente che occupa gli appartamenti e non viene punita. Purtroppo il sindaco e le forze di polizia sapevano perfettamente cosa stava accadendo nel quartiere eppure non hanno fatto niente nonostante le continue segnalazioni e denunce. Dopo la vasta operazione svolta in via Bengasi pensavamo che venissero anche da noi, invece ci hanno letteralmente abbandonato". 

Sigilli carabinieri (1)-2

"Lo spaccio di droga e le occupazioni abusive sono terribilmente aumentate"

Nel mirino degli abitanti la folta concentrazione di tunisini che "occupano sistematicamente le abitazioni. Qui c'è il concentramento maggiore perché tanto sanno che restano impuniti e inoltre hanno molte scappatoie in caso di controlli. Il traffico di droga con il loro arrivo è aumentato a dismisura, molte donne livornesi vengono qui e si prostituiscono in cambio di qualche dose. La sera inoltre abbiamo paura a uscire di casa e siamo costretti a portare con noi spray al peperoncino e coltelli".  

La sensazione avvertita dai residenti è che chi delinque resti impunito: "Se noi non paghiamo l'affitto ci vengono a sfrattare mentre questi gruppi di persone possono permettersi di sfondare gli appartamenti e allacciarsi abusivamente a corrente e gas con il rischio di farci saltare tutti in aria. La nostra misura è colma e non abbiamo problemi a dire che siamo in guerra". 

"La morte di Denny poteva e doveva essere evitata"

Impossibile poi non tornare a parlare della morte del 29enne. C'è chi dice di non averlo mai visto da quelle parti prima di ieri, mentre altri sono certi di averlo notato qualche volta in passato: "Sicuramente non era sua abitudine frequentare la zona. Tuttavia - spiegano i residenti - l'appartamento dove tutto è iniziato era stato inizialmente occupato da una donna che, successivamente, l'aveva poi 'affittato' a un gruppo di 4-5 persone. Anche questa situazione era stata segnalata ma nessuno è intervenuto e alla fine ci è scappato il morto".

via giordano bruno (2)-2

"Il sindaco venga a fare un giro di sera e veda con i suoi occhi" 

L'ultimo appello prima che la situazione possa ulteriormente sfuggire di mano è alle istituzioni: "Noi vogliamo vivere in pace - concludono gli abitanti del blocco di via Giordano Bruno - e stare con chi rispetta le regole. Chi delinque deve essere allontanato e siamo pronti a farlo per conto nostro. Se il sindaco, come dice, ha a cuore tutta la città allora deve venire qui di persona e vedere con i propri occhi in che stato siamo costretti a vivere". 

Complesso via Bruno-3

Salvetti e Raspanti: "Situazione critica"

Il sindaco e l'assessore ammettono le difficoltà legate al quartiere: "La situazione è al centro delle nostre attenzioni da anni - commentano -, abbiamo sollevato più volte il problema anche in sede di Comitato di Ordine e Sicurezza Pubblica e all’attenzione della procura. Da giugno 2021 sono stati 16 gli alloggi liberati e recuperati nella zona, di cui 13 proprio in via Giordano Bruno. Allo stato delle nostre conoscenze - proseguono -, negli alloggi ancora occupati, compreso quello al centro dei drammatici fatti di queste ore, risultavano nuclei con bambini, per i quali ovviamente è prevista una diversa modalità di esecuzione.  L'obiettivo è dare al quartiere la riqualificazione sociale ed edilizia che aspetta da anni e confidiamo in questo lavoro nella collaborazione delle tante persone per bene che ci vivono". 

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