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Cronaca Porto / Via Leonardo da Vinci

Depositi Neri, ispezione sulla gestione della sicurezza: "Riscontrate non conformità"

Verifica ordinaria nell'ambito della norma 'Seveso' da parte di una commissione composta da vigili del fuoco, Arpat, Inail e Asl. La ditta dovrà adempiere alle raccomandazioni e alle prescrizioni entro sei mesi

Quattordici raccomandazioni e cinque proposte di prescrizione, "a seguito - si legge in una nota di Arpat - di alcune non conformità riscontrate dopo l'esame dei sistemi tecnici e gestionali applicati nello stabilimento". Questo è quanto emerso al termine di un'ispezione ai Depositi Costieri Neri, che hanno sede in via Leonardo da Vinci, nell'area portuale di Livorno, e che si occupano di movimentazione e stoccaggio di prodotti liquidi di elevata purezza per conto terzi. 

Una verifica tesa a migliorare il sistema di gestione della sicurezza, un controllo ordinario effettuato nei giorni scorsi da una commissione composta da vigili del fuoco, Arpat, Inail e Asl. L'ispezione è rientrata nell'ambito della normativa Seveso, riguardante la prevenzione e il controllo dei rischi di accadimento di incidenti rilevanti, connessi con determinate sostanze classificate pericolose. Alle raccomandazioni e alle prescrizioni riscontrate dalla commissione ispettiva la ditta dovrà adempiere entro sei mesi, come accertato dal comitato tecnico regionale una volta preso atto degli esiti. 

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Le verifiche della commissione tra esame dei sistemi tecnici, prove di emergenza e interviste a dipendenti e ditte terze

Nel corso dell'ispezione - fa sapere Arpat tramite una nota -,è stata accertata l’adeguatezza della politica di prevenzione degli incidenti rilevanti messa in atto dal gestore e sono stati esaminati i sistemi tecnici, organizzativi e di gestione, applicati nello stabilimento, per verificare l’adozione delle misure e dei mezzi previsti per la prevenzione degli incidenti rilevanti e per la mitigazione delle loro conseguenze. Uno stabilimento al cui interno sono presenti 100 serbatoi dedicati allo stoccaggio di prodotti liquidi appartenenti a diverse classi di infiammabilità. 

Nello specifico la commissione ha proceduto anche all'esame dei sistemi tecnici con l'effettuazione di alcune prove di emergenza per verificare, ad esempio, la funzionalità e l'efficienza dell'impianto trasportatori antincendio. Sono stati inoltre intervistati alcuni dipendenti interni ed appartenenti a ditte terze che svolgono attività di manutenzione e autotrasporto in merito alla conoscenza delle vie di fuga e dei dispositivi di sicurezza adottati nello stabilimento.

Tra le richieste una maggiore formazione specifica al personale e la previsione di flussi distinti per la gestione dell'emergenza

Tra i punti salienti dell'ispezione la commissione ha chiesto di una procedura specifica riguardante la conduzione e la manutenzione degli impianti elettrici in conformità alle norme Cei, la previsione di diagrammi di flusso distinti per la gestione dell'emergenza, a seconda degli orari diurno e notturno/festivo e la modifica della procedura di riferimento identificando i componenti critici quali tutte le apparecchiature, serbatoi, componenti e dispositivi di controllo, protezione e sicurezza coinvolti negli scenari incidentali ipotizzabili nello stabilimento o desunti dall'analisi dell'esperienza operativa. 

Ma non solo, anche prevedere una maggiore formazione specifica a tutto il personale relativa ai comportamenti da tenere in caso di attivazione del Piano di emergenza interno e altri aspetti tecnici quali il posizionamento di  una nuova manica a vento nel punto più alto della torre faro, in modo da renderla maggiormente visibile in tutte le zone dello stabilimento per consentire il deflusso del personale presente verso il punto di raccolta più sicuro e l'isolamento del locale che ospita il gruppo di spinta antincendio in prossimità della banchina, dagli effetti di un eventuale incendio esterno. 

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