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Cronaca

Denunciati per il blocco dei camion a Limoncino, Rifiuti Zero: "La Procura ha chiesto l'archiviazione, ora le istituzioni fermino la discarica"

Una decina gli attivisti che erano stati indagati per interruzione di pubblico servizio. Il comitato ambientalista: "Esclusa qualsiasi ipotesi di reato, ora Regione e Comune respingano definitivamente il progetto"

Sarebbe arrivata la richiesta di archiviazione da parte della procura per una decina di attivisti del comitato "No discarica a Limoncino" e cittadini denunciati nei mesi scorsi dopo il 'blocco' dei camion diretti alla discarica di Monte alla Poggia. Un'ipotesi di reato, quella di interruzione di servizio pubblico, che non sussisterebbe stando a quanto riporta il comitato Rifiuti Zero che ne dà notizia. "Non ci stupisce la richiesta d'archiviazione perché non ci risulta alcun servizio di 'pubblica utilità' della discarica a Limoncino - dicono infatti dal comitato -, dato che l'impianto, totalmente privato, non è presente in nessun atto di pianificazione o programmazione delle pubbliche amministrazioni per quanto riguarda la gestione dei rifiuti e non ci risulta in alcun modo convenzionato con le stesse per lo smaltimento dei rifiuti. E non appare possibile - continuano - escludere l'efficacia delle sentenze esecutive a favore del comitato no-discarica, che hanno negato il transito dei camion in base alla necessità di tutelare l'incolumità e l'integrità fisica delle persone".

Limoncino, il comitato 'No discarica': "Incolumità delle persone a rischio, il sindaco ha il dovere di fermare i camion"

Nei mesi scorsi, il livello di tensione tra i proprietari della discarica e i residenti era tornato a salire tra blocchi ed esposti, senza che nel frattempo dalla conferenza dei servizi emergesse un quadro chiaro della situazione. E proprio alle istituzioni si rivolge Rifiuti Zero, stupito che le stesse "non abbiano ancora voluto trovare una via d'uscita per questa vicenda, venutasi a creare proprio per colpa loro, che si permisero di autorizzare l'apertura di una discarica nel bel mezzo dei boschi delle colline livornesi, in una zona altamente critica dal punto di vista idrogeologico e priva di una viabilità di accesso pubblica, come riconosciuto successivamente dai giudici".

"Una follia - si legge ancora nella nota di Rifiuti Zero - che incredibilmente viene mantenuta in vita dalle amministrazioni pubbliche, che lasciano soli i cittadini in balia di vicende processuali a nostro avviso surreali, perché nonostante una serie ultradecennale di provvedimenti giudiziari a loro favore, continuano ad essere bersagliati da denunce e procedimenti che mettono a dura prova la loro resistenza. Per unanime indirizzo giurisprudenziale e normativo, una discarica semplicemente non può esistere se priva di viabilità di accesso, figuriamoci poi se inserita in un contesto territoriale di pregio naturalistico ed interessato a frane e smottamenti. Regione e Comune devono far cessare subito questo incubo, respingendo definitivamente il progetto".

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