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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Limoncino / Via del Limoncino

Limoncino, il comitato 'No discarica': "Incolumità delle persone a rischio, il sindaco ha il dovere di fermare i camion"

La posizione degli attivisti: "C'è una sentenza chiara su via del Limoncino e il primo cittadino ha i poteri per farla rispettare". Salvetti: "Non è così, l'articolo 54 è applicabile in via straordinaria quando non vi sono altri mezzi giuridici ordinari"

Apprezzano l'impegno e l'attenzione dell'amministrazione comunale per contrastare il rinnovo dell'autorizzazione della discarica a Limoncino, ringraziano le forze politiche, sindacali e associative che stanno sostenendo la battaglia del comitato ma, altrettanto chiaramente, sottolineano come tutto questo non possa bastare. La voce è dei cittadini che hanno a cuore le sorti di Monte La Poggia e che nel tardo pomeriggio di venerdì 8 aprile hanno manifestato davanti a Palazzo civico per chiedere al sindaco un impegno preciso: ovvero, che eserciti i poteri in quanto ufficiale del governo emanando "un provvedimento amministrativo che impedisca il transito dei camion, in base all'articolo 54 del testo unico sugli enti locali, che non si riferisce all'ordine pubblico, ma proprio all'incolumità e dell'integrità fisica della popolazione". Incolumità che "come si evince dalle motivazioni della sentenza 790 del 2013, confermata in appello nel 2019, è messa a rischio dal passaggio stesso dei camion".  

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Una strada che il sindaco, sceso in piazza per confrontarsi con gli attivisti prima di riceverne una delegazione, ha spiegato essere non percorribile: "Appellarsi all'articolo 54? Si tratta di uno strumento straordinario che non può essere applicato essendo la situazione della strada ordniaria, regolata da una sentenza - ha spiegato Salvetti -. Non si tratta di mancanza di coraggio o volontà politica, ma di prudenza nel muoversi perché eventuali ricorsi e richieste danni graverebbero pesantemente sulle casse del Comune e dunque dei cittadini. Per questo abbiamo chiesto il parere dell'avvocatura civica e la via da percorrere è il ricorso da parte dei frontisti a una procedura d'urgenza, ex articolo 700, con un pronunciamento di un giudice che chiarisca definitivamente la questione sulla strada". 

Comitato 'No discarica': "Scandaloso che nessun potere pubblico faccia rispettare una sentenza"

"La curiosa teoria - ribattono tuttavia dal comitato No discarica - per cui le sentenze esecutive della magistratura verrebbero 'superate' e sostituite da una situazione simile al selvaggio west, in cui le parti cercano di far valere le loro pretese autonomamente, non sta in piedi e probabilmente configura precise responsabilità civili e penali nei confronti dei funzionari pubblici che hanno deciso di ignorare quelle sentenze ed i tentativi di 'superarle' con la forza. Non c'è alcun presupposto per chiedere ai frontisti di rivolgersi ad un magistrato per ottenere provvedimenti d'urgenza ex art. 700 del codice di procedura civile, che servono esclusivamente per tutelare una delle parti in attesa di una sentenza, che però nel caso del Limoncino esiste già ed è attualmente esecutiva. Sono semmai le parti soccombenti che potrebbero rivolgersi alla magistratura per ottenere una sentenza diversa, se ci riescono".

Quindi la richiesta al sindaco di intervenire sulla base di quanto sentenziato nelle aule dei tribunali: "In ogni caso - sottolineano dal comitato -, con una sentenza del genere in mano sarebbe dovere del sindaco, in quanto ufficiale del governo, emanare un provvedimento amministrativo che impedisca il transito dei camion, in base all'art. 54 del testo unico sugli enti locali. Volendo invece riferirsi all'ordine pubblico, se la questura può chiudere una discoteca o qualsiasi altra attività per problemi di ordine pubblico, ci sembra evidente che possa chiudere anche una discarica, almeno per il tempo necessario che serve alla Regione per valutare il rinnovo o meno dell'autorizzazione".

catena umana contro discarica limoncino 13-2

Ed è proprio alla Regione l'attacco finale del comitato: "Proprio la Regione - dicono - ha costituito finora la pietra dello scandalo, a nostro avviso, perché si è permessa di concedere un nulla osta provvisorio pur in presenza di una sentenza esecutiva che nega all'impianto della discarica qualsiasi viabilità di accesso. Come è stato possibile? Come è possibile che il nulla osta non sia stato ancora sospeso? Come potrà essere possibile il rinnovo dell'autorizzazione, visto che non c'è alcuna possibilità per i camion di arrivare alla discarica?".

"Insomma - concludono dal comitato -, resta a nostro parere inaccettabile e scandaloso che tutte le autorità continuino ad affermare che una sentenza esecutiva possa essere superata nei fatti o che nessun potere pubblico possa farla rispettare all'interno di una strada privata. Sono in discussione i pilastri dell'ordinamento giuridico e non riusciamo a capire perché. Nel frattempo, continueremo ad approfondire ed a scavare nella genesi di questo "progetto" e magari prima o poi riusciremo a fare chiarezza. Vogliamo sapere chi, come e perché ha voluto questa discarica".

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