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Cronaca Limoncino

Discarica Limoncino, nessun accordo tra frontisti e Livrea: bloccato un altro camion, ora la conferenza dei servizi

Non si placa la tensione per il conferimento dei rifiuti nell'impianto di monte La Poggia, oggi un altro mezzo ha fatto marcia indietro. Il coordinamento Rifiuti Zero: "Nulla osta da sospendere"

Non si attenua la tensione riguardante il transito dei camion di Livrea verso la discarica del Limoncino. Anche oggi, infatti, martedì 29 marzo, un mezzo della società diretto verso l'impianto di monte La Poggia per il conferimento dei rifiuti si è presentato poco dopo pranzo al cospetto dei frontisti, ormai in presidio permanente, ma è stato costretto a tornare indietro - come già accaduto più volte - a seguito di un intervento da parte delle forze dell'ordine.

Ciò in ottemperanza alle disposizioni del questore che, nei giorni scorsi, aveva inviato una diffida di due settimane alle parti, ovvero un invito a non assumere atti unilaterali nell'attesa, poi risultata vana, di un accordo. O di un nuovo pronunciamento da parte della magistratura. Alla questione della strada che porta alla discarica, sulla quale non dovrebbero passare camion sopra le 3,5 tonnellate, si aggiunge quella dell'autorizzazione ambientale integrata (Aia) - provvedimento che mira a verificare la compatibilità ambientale di una determinata attività -, il cui riavvio del procedimento di riesame è stato richiesto da Livrea a seguito della scadenza del 2019.

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Autorizzazione ambientale integrata scaduta nel 2019, torna a riunirsi la conferenza dei servizi con al tavolo tutti gli enti

Una vicenda che ha visto la Regione concedere un nulla osta provvisorio, ma che domani, mercoledì 30 marzo, sarà discussa nell'ambito della conferenza dei servizi convocata dal Settore autorizzazione rifiuti della direzione regionale ambiente e energia alla quale parteciperanno Comune di Livorno, Arpat, Asl, vigili del fuoco, Genio civile e Provincia di Livorno. Ognuno di questi per ciò che riguarda le rispettive competenze, ovvero titoli edilizi e valutazioni di impatto acustico, pareri sulla tutela ambientale, salute e sicurezza del lavoro, rischi incendi e viabilità. Sulla documentazione presentata da Livrea tutte le parti dovranno esprimersi in modo univoco e vincolante. Incartamenti presentati dalla società tra il luglio e l'agosto dello scorso anno, che contengono anche la proposta di intervento per l'adeguamento del fondo del lotto 2 della discarica, una condizione necessaria per proseguire con il riesame.

La prima seduta, svoltasi nel luglio del 2019, venne sospesa per approfondire le criticità sollevate da Arpat relativamente alla conformità dell’impermeabilizzazione del fondo della discarica, nonchè per valutare dal punto di vista procedurale i percorsi da intraprendere. Quella successiva venne poi sospesa in attesa di chiarimenti e integrazioni da parte di Livrea. La Regione ha poi attuato un percorso volto alla verifica dell’impermeabilizzazione del fondo della discarica, che ha condotto alla presentazione ed esecuzione da parte di Livrea di un piano di indagini. Fino ad arrivare alla richiesta di una proposta di intervento per l'adeguamento del fondo del lotto 2.

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Il comitato Rifiuti-Zero: "Nulla osta da sospendere, la situazione è intollerabile"

"Questo stato di cose - hanno evidenziato dal comitato Rifiuti-Zero - non è più tollerabile. Ricordiamo che gli organi di vertice della Regione e del Comune  hanno approvato atti di indirizzo contrari ad una nuova autorizzazione, non rilevando alcun interesse pubblico nell'attività della discarica. Il caos di questi giorni lo dobbiamo esclusivamente ad un nulla osta provvisorio rilasciato dagli uffici della Regione, in attesa della decisione sul rinnovo o meno dell'autorizzazione scaduta. Un rinnovo - aggiungono - impossibile, data l'enorme quantità di dati e informazioni emersa negli ultimi 12 anni: dalla presenza di acqua nei terreni del monte la Poggia, alla grave situazione di dissesto idrogeologico dell'area, alle pericolose frane verificatesi durante la tragica alluvione nel 2017, alla constatazione ormai pacifica dell'assenza di una viabilità pubblica camionabile per l'accesso all'impianto".

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Il comitato si chiede "come sia possibile evitare ancora di sospendere il nulla osta concesso dalla Regione", e afferma che solo in questo modo verrebbe riportata "la situazione alla tranquillità, tutelando l'incolumità pubblica e la sicurezza di tutti, consentendo alle parti di attendere le determinazioni delle autorità amministrative e giudiziarie competenti". Un appello che viene rivolto direttamente alle istituzioni, Regione e Comune in primis. 

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