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Cronaca Stagno

Eni, appalti di manutenzione metalmeccanica in scadenza. Fiom-Cgil: "A rischio 400 posti dell'indotto, vogliamo garanzie"

In scadenza a luglio i contratti in concessione a otto ditte esterne. Il sindacato chiede rassicurazioni sul futuro occupazionale e di coinvolgere ditte locali nei futuri lavori di adeguamento dell'impianto per la bioraffineria

Si sono ritrovati nella mattina di martedì 19 gennaio i lavoratori di otto ditte operanti nell'indotto della raffineria Eni di Stagno per chiedere garanzie sul loro futuro occupazionale dato che il prossimo luglio scadranno gli appalti di manutenzione metalmeccanica delle loro aziende. A rischio ci sono 400 posti di lavoro e per questa ragione gli operai, davanti ai cancelli della raffineria, hanno chiesto, insieme alla Fiom-Cgil, "di mantenere gli investimenti per garantire l'occupazione diretta ma anche di confermare risorse economiche adeguate per mantenere i livelli occupazionali dell'indotto".

Macelloni fiom-2Fiom e lavoratori ritengono "fondamentale coinvolgere le istituzioni locali, Regione, Confindustria ed Eni al fine di arrivare alla stipula di un accordo quadro che abbia come obiettivo la tutela dei lavoratori in caso di cambio d'appalto. "Serve una clausola sociale - dice Mauro Macelloni, sindacalista Fiom-Cgil della provincia di Livorno - affinché tutti i lavoratori dell'indotto possano mantenere il loro posto anche in caso di cambio d'appalto. L'accordo servirebbe a tutelare non solo i 400 lavoratori operanti nell'indotto metalmeccanico ma anche i circa 200 che orbitano all'interno della raffineria in ditte del settore edile, chimico e commercio".

Inoltre la preoccupazione è anche per il futuro meno prossimo, dato che l'Eni di Stagno è al centro della discussione politica per la possibile trasformazione in bioraffineria. Su questo tema i sindacati hanno chiesto di aprire un confronto serio e approfondito. "È fondamentale che il saldo occupazionale di qualsiasi operazione sia positivo o al massimo pari a zero - dice Macelloni -. Per l'esecuzione di eventuali lavori necessari all'ammodernamento dello stabilimento devono essere utilizzate ditte e manodopera locali. Nel caso fossero necessarie nuove professionalità, chiediamo alla Regione di mettere in campo tutti gli sforzi possibili per garantire ai lavoratori dell'indotto un'adeguata formazione". E proprio la riconversione della raffineria sarà questa mattina di mercoledì 20 gennaio al centro del dibattito del consiglio comunale, dove sono in discussione 4 mozioni presentate da maggioranza e opposizioni sul futuro del sito industriale.

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