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Cronaca

X Factor 2021, i segreti di Erio cresciuto nella Livorno proletaria: "All'epoca ero anarchico"

In una lunga intervista al Fatto Quotidiano il 35enne livornese racconta la sua vita, le sue passioni e i suoi sogni. Ieri il passaggio del turno al quintio live dopo il ballottaggio con i Mutonia

"Uno come tutti gli altri". Così Erio, il 35enne cantante livornese che ha stupito i giudici di X Factor 2021 grazie alla sua straordinaria voce, si è definito in un'intervista rilasciata a Il Fatto Quotidiano in edicola giovedì 18 novembre. Dopo aver superato indenne il terzo live show, conquistando tutti con la cover di "The Greatest" di Lana Del Rey assegnatagli dal suo giudice Manuel Agnelli, ieri l'insegnante di canto ha invece dovuto superare il ballottaggio con i Mutonia in seguito all'esibizione in cui ha proposto "London Calling" dei The Clash. Un'interpretazione che, fatta eccezione per il suo mentore, il cui voto alla band è stato puramente strategico, ha messo d'accordo gli altri giudici, Emma, Mika e Manuelito Hell Raton, fin dall'inizio estimatori di Erio.

X Factor 2021, Erio commuove Manuel Agnelli e accede ai live show. Video

La famiglia: sei fratelli, mamma casalinga, babbo portuale. Dopo le superiori in fabbrica, poi barista e lavapiatti a Londra 

Tre 'sì' che gli permettono di andare avanti nel programma di casa Sky, dove il 35enne è apprezzato non solo per le sue capacità canore e musicali. "Un'anima profonda e sensibile" che nell'intervista a Il Fatto Quotidiano si è raccontata partendo dalla sua famiglia: "Mio padre da buon livornese lavorava al porto, mentre mamma era casalinga: siamo veramente iper proletari". Citando quindi "Ovosodo" di Virzì e la Livorno di oggi dove in famiglia "forse persiste ancora oggi il concetto che 'a un certo punto tocca a voi'", Erio ha spiegato che una volta finite le superiori, concluse con un 100 al liceo Artistico, disse anche 'no' ad una medaglia assegnata dal Capo dello Stato: "All’epoca ero anarchico e non me ne fregava nulla. Dei soldi sarebbero stati più utili". Dai libri di scuola poi l'impiego in una fabbrica che si occupava di serrature di automobili, prima di lavorare in un call center, di fare il barista e il lavapiatti a Londra e infine il commesso. "Solo negli ultimi anni come insegnante di canto" ha infine evidenziato rispondendo alla domanda di dove fosse fino a tre mesi fa e se vivesse di musica. 

"Vorrei essere ricordato più come una persona gentile che come un gran cantante"

Proprio la musica in queste settimane più che mai gli sta regalando soddisfazioni enormi, per quanto "cantare mi imbarazzava e ancora ho la sensazione di camminare su una fune". E alla domanda se da ragazzo fosse mai stato preso in giro ha risposto così: "Un po’, ma brevemente: ho la lingua lunga, reagisco e di solito zittisco. Non mi faccio mancare di rispetto, anzi, qualche volta dovrei imparare a tacere". Il successo, non per forza. È lo stesso Erio a vedere il futuro con grande pragmatismo: "Uno - ha detto - non deve mai perdere di vista una certezza: la maggior parte di noi, tra poche settimane, tornerà nel grembo delle proprie esistenze. Tra dieci anni? Sarebbe bello vivere in una campagna sperduta, magari in compagnia, magari in mezzo agli animali che pascolano". Perché "i concerti saranno una frazione minima della vita, un picco di emozioni. Vorrei essere ricordato più come una persona gentile che come un gran cantante".

Aggiornamento 19 novembre, ore 1.30

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