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Cronaca

Estate 2020, slittano le riaperture dei bagni: "Troppe incognite, poco tempo per organizzarsi". A rischio la stagione ai Fiume

I gestori degli stabilimenti balneari chiedono linee guida più precise: "Poca chiarezza, non sono state tenute in considerazione le nostre specificità". E qualcuno potrebbe anche decidere di non riaprire

Speciale Fase 2, riaperture Livorno: bene parrucchieri e negozi di abbigliamento, soffrono i bar

Livorno riapre, ma l'estate negli stabilimenti balneari rimane ancora un'incognita. L'inizio della vera fase 2, con negozi e attività nuovamente aperti dal ieri lunedì 18 maggio, non è infatti coinciso con la definizione di modalità chiare per la riapertura dei bagni: ancora troppi punti interrogativi, ancora troppe incertezze, tanto che alcuni gestori, ancora oggi, si stanno chiedendo come e addirittura se riaprire. E l'inizio della stagione, a questo punto, rischia di slittare ulteriormente: "Non sappiamo con esattezza quando potremo riaprire", affermano in coro dagli stabilimenti. E tra loro c'è anche chi starebbe pensando di rinviare tutto alla prossima stagione. L'estate che verrà, in ogni caso, sarà totalmente diversa da quella che sono abituati a vivere i livornesi: ingressi nei bagni contingentati, assembramenti vietati, feste e attività di gruppo al bando. Insomma, sarà una stagione estiva particolare, meno spensierata e un po' più triste.

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Bonaventura (Pancaldi): "Provvedimenti da dilettanti, limiteremo il numero di ombrelloni"

"Non siamo affatto soddisfatti delle linee guida che sono state fornite dal governo - afferma Giorgio Bonaventura, gestore dei bagni Pancaldi -, le peculiarità dei nostri stabilimenti non sono state prese in considerazione. Noi non siamo arenili, abbiamo bisogno di regole particolari. Sono stati presi dei provvedimenti da dilettanti, ancora non sappiamo come dovremo organizzarci. I lavori sono stati fermi a lungo a causa del lockdown e siamo ancora in alto mare: ad esempio, dobbiamo ancora rimontare le cabine in legno. Noi - continua - vogliamo riaprire, ma ancora non possiamo dire né quando né in che modo. Non possono presentarci un decreto che ci dice dall'oggi al domani che possiamo riaprire, anche le tempistiche sono state errate. Mi devono poi spiegare perché in un ristorante al chiuso basta un metro di distanza, mentre tra gli ombrelloni all'aperto ne serve di più. Dovremo limitare il numero di ombrelloni e di cabine - aggiunge -, qualcuno dovrà rimanere fuori: l'alternativa è quella di fare ingressi a giorni alterni. Sarà in ogni caso un'estate diversa e molte persone saranno costrette ad andare alle spiagge libere: voglio vedere che tipi di controllo faranno lì…".

Bagni Fiume, incertezza sulla partenza della stagione: "Decideremo a breve"

Tra gli stabilimenti contattati anche i bagni Fiume. I titolari dello storico bagno, però, non hanno ancora preso una decisione in merito alla ripartenza. Una situazione di incertezza confermata anche da vecchi clienti che, in queste ore, stanno contattando i gestori per capire se e come confermare l'abbonamento. E addirittura non sarebbe esclusa la possibilità di rinunciare alla stagione 2020 per ripartire nel 2021, con tutte le attività che in questi anni hanno caratterizzato lo storico stabilimento sul viale Italia. Nella tarda serata del 19 maggio comunque sono stati gli stessi gestori a cercare di fare chiarezza attraverso un post sulla pagina Facebook: "Aprire senza la nostra anima - si legge - ci fa prevalere un senso di tristezza e malinconia. Qualunque decisione presa non sarà mai quella giusta e qualunque cosa sceglieremo di fare la comunicheremo il prima possibile. Questo, a prescindere, sarà un anno zero e chi deciderà di non venire per evitare rischi non perderà l'ombrellone o la cabina l'anno prossimo". 

Lido ombrelloni-2

Ganni (Lido): "Manca ancora l'ultimo step, pronti a più soluzioni"

"Non sappiamo ancora quali provvedimenti dovremo mettere in pratica - afferma Michele Ganni che, insieme al padre Riccardo e al fratello Nicola, gestisce i bagni Lido -, abbiamo letto le linee guida del governo, ma adesso c'è l'ultimo step che deve passare dalla Regione. Noi nel frattempo stiamo preparando più piani per farci trovare pronti a più situazioni: stiamo facendo ad esempio delle prove sul posizionamento degli ombrelloni. Se dovremo fare maggiori controlli per garantire la sicurezza li faremo, ma ancora aspettiamo quello che ci verrà detto. Anche sulla gestione delle cabine aspettiamo le linee definitive, in ogni caso ci adegueremo e, appena saremo pronti, riapriremo. Una data? Speriamo di farcela nella finestra tra il 3 e il 15 giugno, ma non possiamo saperlo con esattezza". 

Picchi (Roma): "Impossibile controllare tutti i clienti, non siamo poliziotti"

"Purtroppo siamo tutti nelle stesse condizioni - spiega Andrea Picchi dei bagni Roma -, noi non possiamo fare altro che seguire alla lettera tutto quello che ci verrà chiesto di fare. Noi stiamo lavorando per studiare come riaprire nel miglior modo possibile: speriamo che la riapertura possa avvenire nella prima quindicina di giugno, stiamo facendo il possibile a questo scopo, pur con tutte le complicazioni del caso. Informeremo tutti i nostri clienti sui comportamenti che dovranno seguire - conclude -, ma noi non siamo né poliziotti né abbiamo poteri sanzionatori: se qualcuno trasgredirà, la responsabilità sarà individuale. Credo comunque che la gente manterrà un comportamento idoneo e responsabile".

Colonnacchi (Bagnoschiuma): "Ancora molte incognite, normative poco chiare"

"Ad oggi ci sono ancora tante incognite - sottolinea Daniele Collonnacchi del Bagnoschiuma -, siamo in attesa delle direttive comunali e di alcune autorizzazioni. Noi vorremmo aprire intorno al 29-30 maggio, ma ci sono ancora molti dubbi. Le spiagge come la nostra si sono riunite in un consorzio e siamo in attesa di essere convocati. Noi abbiamo delle idee su come gestire la situazione, ma dobbiamo attendere. Ci aspettavamo che il governo ci desse delle normative più chiare con tempi più rapidi e non dall'oggi al domani. Qui- continua - la spiaggia è molto affollata: l'accesso è libero e noi gestiamo solamente le attrezzature, non possiamo impedire alle persone di scendere in spiaggia. Verosimilmente saranno necessari degli ingressi contingentati: non sarà semplice, ogni giorno ricevo circa 50 telefonate di clienti, ma ci faremo trovare pronti".

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Bargagliotti (Paolieri): "Lavoriamo per la riapertura, ma navighiamo a vista"

"Dovremo capire alcune parti che ancora non sono chiare, come ad esempio quelle relativi ai protocolli sanitari e sulle responsabilità per i vari ruoli - dichiara Sergio Bargagliotti dei bagni Paolieri -. Noi potremo informare i clienti sul comportamento da mantenere, ma diventa complicato controllare tutte le azioni di ogni singola persona. Adesso stiamo facendo delle verifiche sugli ombrelloni, abbiamo delle superfici irregolari e dobbiamo capire quanti ne dovremo togliere. Ci attendiamo nel giro di pochi giorni nuove direttive da parte della Regione, così da poter dare delle risposte chiare ai clienti che ci stanno contattando. Stiamo lavorando a un piano per la riapertura - conclude -, ma navighiamo a vista: ci servirà ancora qualche settimana".

Miliardi (Lido del Rogiolo): "Gli stabilimenti in cemento necessitano di più tempo, ma siamo ottimisti"

"Stiamo ancora attendendo l'ultima parola del sindaco - afferma Francesco Miliardi, gestore dei bagni Lido del Rogiolo -. Dopo le normative nazionali, è necessario avere quelle comunali. Noi siamo moderatamente ottimisti, le disposizioni si stanno un po' addolcendo rispetto alle prospettive iniziali. Noi apriremo rispettando le direttive che ci verranno indicate, anche se ancora non possiamo dare una data. Gli stabilimenti in cemento non sono come quelli in spiaggia - sottolinea -, occorre un po' più di tempo". 

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