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Cronaca

Fase 2, messe vietate. Il vescovo di Livorno attacca Conte: "ll premier ha preso in giro la Chiesa"

Monsignor Simone Giusti non accetta lo slittamento delle funzioni religiose: "Ingiusto dal momento che è stata permessa la celebrazione del 25 aprile. Incontri e discussioni con il ministro dell'Interno sono stati inutili"

Il nuovo Decreto del presidente del consiglio relativo all'entrata in vigore della cosiddetta fase 2 è stato duramente criticato dalla Conferenza episcopale italiana (Cei) che non ha condiviso la scelta di vietare la celebrazione delle messe. L'apertura ai funerali, previsti dalla nuova normativa in forma ridotta e con un massimo di 15 partecipanti, non basta: "Quanto stabilito lede la libertà di culto" è stato dichiarato in una nota. A questo coro di dissenso si è unito anche il vescovo di Livorno, Monsignor Simone Giusti che non ha usato molti giri di parole per attaccare il premier Giuseppe Conte: "Ha preso in giro la chiesa - le sue parole nel corso di un'intervista a Telegranducato - e adesso se ne deve assumere la responsabilità". 

Divieto di celebrazione messe, Giusti: "Discusso inutilmente con il ministro dell'Interno"

Non nasconde la delusione il vescovo di Livorno, profondamente arrabbiato per lo slittamento della ripresa delle celebrazioni religiose. "Siamo stati due settimane a dialogare col ministro dell'Interno su come riaprire  - racconta - e mi viene da pensare che la Lamorgese non conti più nulla. Cos'è questa storia? Non puoi convocarmi durante la settimana santa per definire le norme per la riapertura e poi, quando arriva il momento di riaprire, mi sento dire 'no, si è chiacchierato e basta'. Questa è una presa in giro e un governo del genere non è accettabile". 

"Si può celebrare il 25 aprile, ma non le messe all'aperto?"

Le condizioni per riprendere le funzioni religiose in sicurezza, secondo monsignor Giusti, infatti ci sarebbero tutte. "È stata fatta la cerimonia del 25 aprile con il sindaco Luca Salvetti in piazza e, dalle riprese televisive, ho contato 24 persone, più di quelle ammesse per i funerali - continua il vescovo -. È possibile allora celebrare anche le messe all'aperto. Se si permette di fare un assembramento per la Festa della Liberazione perché non si può fare davanti al sagrato di una chiesa? Questa non è discriminazione? Non è ledere i diritti individuali? Io sono un cittadino della Repubblica come tutti gli altri e voglio che i diritti fondamentali siano riconosciuti. I cristiani non sono cittadini di serie B e per noi la messa è un diritto fondamentale".

"Conte ci ha preso in giro, se ne assuma la responsabilità"

Secondo Giusti la colpa di questa défaillance è soltanto del premier: "Le decisioni le ha prese lui, se poi si è fatto condizionare dal capo dei grillini o da chi per lui, non lo so. Ma si deve prendere tutte le responsabilità, ha preso in giro la Chiesa. Se vengono permessi solo i funerali vorrà dire che li faremo solo di domenica mattina così ripristiniamo la messa domenicale. In quel caso che che fanno, ci arrestano tutti? In un periodo così drammatico si dovrebbe pensare ai contagi, ai morti, alla povertà, all'emergenza sociale e non aprire una guerra di religione per una banalità del genere".

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