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Cronaca

Fase 2 e bagni al mare, Garufo: "Impossibile controllare tutto il Romito, servirà buon senso"

L'emergenza Coronavirus stravolgerà le abitudini dei livornesi. L'assessore: "Pronti ad incontrarci con i gestori degli stabilimenti balneari. Turismo e crociere? Servirà l'aiuto del governo"

Regna ancora incertezza su quella che sarà l'estate 2020, costretta a fare i conti con l'emergenza Coronavirus che sta investendo il nostro Paese dalla fine dello scorso febbraio. Gli stabilimenti balneari, cuore pulsante della nostra città durante i mesi più caldi dell'anno, rimangono in attesa di capire quali saranno le condizioni con le quali poter riaprire, mentre l'intero settore del turismo si preparare a fare i conti con perdite che, purtroppo, appaiono inevitabili. Una situazione alla quale l'amministrazione comunale sarà chiamata a dare sollievo, cercando di contenere il più possibile gli effetti negativi della crisi economica conseguente l'epidemia da Covid-19.

Garufo: "Pronti a incontrarci con gli stabilimenti. Romito? Servirà buon senso"

Per capire quali saranno le linee guida che verranno seguite dal Comune, la redazione di LivornoToday ha contattato telefonicamente l'assessore al Turismo Rocco Garufo (nella foto, ndr).

Buongiorno assessore. Gli stabilimenti balneari hanno recentemente lamentato di non essere ancora in possesso di indicazioni chiare per la riapertura. Cosa si sente di dire loro?
"A questo proposito stiamo preparando una riunione per capire come organizzare le norme di sicurezza che andranno rispettate negli stabilimenti, come ad esempio quelle relative alle distanze da mantenere e l'utilizzo dei dispositivi di protezione. Una volta che avremo le misure indicate dal governo e dalla Regione, noi ci organizzeremo e ci adegueremo di conseguenza".

rocco garufo (2)-2Verosimilmente dovremo fare i conti con il distanziamento sociale ancora a lungo. Come sarà quindi regolamentato l'accesso al mare sul Romito e nei tratti di costa libera?
"Questa è una domanda complessa. Controllare tutti gli accessi sarà complicato, è un'operazione che richiederebbe uno schieramento di forze ingenti. Quello che noi potremo fare è effettuare periodicamente dei controlli, ma la misura più importante sarà l'autodisciplina delle persone. I livornesi, nel corso di queste settimane, hanno già mostrato un grande senso di responsabilità individuale, come dimostra il fatto che la città è rimasta praticamente deserta. Ci affidiamo al loro senso civico".

Il turismo sarà duramente colpito ripercuotendosi giocoforza anche sulle casse comunali, basti pensare ai mancati introiti dovuti all'assenza di croceristi. Quanto incideranno queste perdite sul bilancio? E quali soluzioni pensate di mettere in atto per contenere la crisi?
"Il problema delle crociere ha un impatto diretto sul porto e, in particolare, sulla Porto di Livorno 2000, mentre sulla città ha una ricaduta indiretta dovuta all'impatto dei croceristi sui servizi ad esempio di ristorazione. Stiamo parlando di una cifra complessiva attorno ai 3 milioni di euro. Noi, per aumentare la nostra competitività, abbiamo deciso di togliere la tassa di soggiorno. Quello del turismo è un settore con un Pil di milioni di euro, è chiaro che ci vuole un sostegno dal governo nazionale, altrimenti il Comune può fare poco".

Una delle poche vie percorribili pare essere quella di un turismo di prossimità. Come pensate di muovervi in questo senso?
"Oltre come detto ad aver già tolto la tassa di soggiorno, dovremo essere bravi a studiare forme di promozione del territorio per agire ad un livello regionale. Dobbiamo sfruttare i nostri punti di forza come ad esempio il mare, così da attrarre le persone delle città a noi vicine. Da questo punto di vista, ci impegneremo a fare del nostro meglio".

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