Furto al Museo della Città, rubata l'opera di Ruth Beraha "Io non posso entrare"

Furto al Museo della città nella notte tra il 16 e 17 luglio dove è stata rubata l'opera (nella foto Lanari) "Io non posso entrare (Autoritratto), di Ruth Beraha, che era esposta dallo scorso aprile all’esterno della struttura, nell’ambito del progetto Inciampi. Le forze dell'ordine intervenute sul posto stanno analizzando le immagini delle telecamere di sicurezza per capire se è possibile risalire al responsabile del gesto. 

La direttrice Tognon: "Uno sfregio al significato dell'opera" 

"Rutha Beraha – ricorda la direttrice Paola Tognon - aveva inteso sollecitare, con questa opera, una riflessione su tutti i razzismi e le discriminazioni, del passato, presente, futuro. Lo aveva fatto scegliendo in particolare di nominare nel suo 'divieto di ingresso', due specifiche categorie, la cui discriminazione è tristemente riconosciuta. La stessa Ruth Beraha, con un divieto del genere non sarebbe potuta entrare nel nostro Museo e questo segnala una sua voluta ed evidente presa di responsabilità". 
"Ciò che è successo - conclude Tognon - rappresenta l'ennesimo sfregio a quest’opera, al suo significato e dimostra la capacità dell’arte di disturbare sonni tranquilli. Poco importa che sia stato un gesto consapevole o una goliardata notturna. L’assenza della targa dal suo posto racconta, parla ancora di più di razzismi e discriminazioni del passato e del presente". 

Il precedente: sfregiata l'opera di Ruth Beraha

A fine aprile 2019, l'opera, incentrata sul tema della discriminazione e dell’inclusione, fu vittima di un atto vandalico di un anonimo giovane livornese, che l'aveva imbrattata, o meglio, "censurata" con una bomboletta spray nera. L'autore provò a giustificarsi dicendo che aveva scambiato l'opera d'arte per una frase discriminatoria e offensiva.