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Cronaca

Bioraffineria Eni, Giani: "Progetto entro due anni o faremo un termovalorizzatore a costo di usare i carri armati". Insorge la politica

La dichiarazione del candidato del PD alla presidenza della Regione Toscana ha suscitato numerose polemiche: ecco le reazioni della politica

Coordinamento Rifiuti Zero: "Di fronte ai carri armati saremo come il ragazzo di Piazza Tienanmen: non ci spostiamo"

Riportiamo il comunicato del Coordinamento Rifiuti Zero in merito alle parole di Eugenio Giani riguardo la costruzione di un termovalorizzatore in Toscana. 

Le dichiarazioni di uno dei candidati alla presidenza della Regione Toscana, Eugenio Giani, durante una conferenza social e riguardanti la gestione dei rifiuti, sono agghiaccianti. Innanzitutto ripropone ancora l'alternativa irricevibile tra un mega-inceneritore nella piana fiorentina e uno all'interno della raffineria Eni a Livorno: come se alcuni cittadini della regione avessero più diritto di altri a vivere in un ambiente pulito e sicuro.

Purtroppo non si limita a questo, ma a quanto pare arriva ad usare toni gravemente minacciosi e violenti nei confronti delle comunità locali, dichiarando che se Eni non concluderà velocemente sul mega-inceneritore di Livorno, provvederà lui a sbrogliare la situazione e, una volta individuato un sito, "andrà addosso" con "i carri armati" per imporre questo impianto alla popolazione. Espressioni e parole che a nostro avviso hanno ben poco di democratico, rimandando più alle "ruspe" di Salvini ed ai tweet incendiari di Trump che a una compagine ed un candidato disposti ad ascoltare i territori ed i cittadini, facendo tesoro degli errori del passato.

In effetti, non è vero che la Regione ha "rinunciato" all'inceneritore fiorentino, come dice Giani: in realtà, i comitati hanno vinto a più riprese battaglie legali contro lo schieramento pro-inceneritore, inoltre gli elettori hanno voltato le spalle in più occasioni a chi voleva costringerli ad accettare l'impianto. Perché ingaggiare nuovamente una battaglia legale e politica con una parte del territorio regionale? Perché vivere il confronto con i territori come una guerra da vincere con i "carri armati"? Se Giani, piuttosto che un altro candidato, è convinto della bontà delle sue proposte, si confronti serenamente con i cittadini, evitando minacce e roboanti dichiarazioni di guerra.

Accetti anche un confronto con noi, associazioni ambientaliste nazionali e comitati locali, perché da un dialogo serio e serrato possano scaturire soluzioni condivise, quindi rapide da realizzare e convenienti per tutti. Le guerre finiscono sempre in tribunale, dove nove volte su dieci sono i cittadini a vincere e la politica sorda e cieca a perdere.

Vogliamo parlare con Giani di quale sia il vero progetto di Eni, visto che secondo lui il mega-inceneritore dovrebbe sorgere "al posto della raffineria", mentre a Livorno è stato promosso più volte come un impianto aggiuntivo, che dovrebbe garantire alcune decine di posti di lavoro, non diventare il pretesto per licenziamenti di massa: meglio allora un progetto di riconversione della raffineria in impianto di produzione di energia pulita, sfruttando sole, vento o moto ondoso, come la stessa Eni sta già facendo in altre zone del paese.

Vogliamo chiarire con Giani quale sia il reale fabbisogno toscano per lo smaltimento dei rifiuti, visto che Eni favoleggia di rifiuti da importare da altre regioni, in mancanza di sufficiente plastica da bruciare in Toscana. Vogliamo anche condividere il fatto che le regioni del Nord che hanno la Tari più bassa non sono quelle che gestiscono i mega-inceneritori, ma sono quelle che hanno chiuso gli inceneritori e che hanno agito abbattendo la produzione di rifiuti non riciclabili, come il Veneto: la Tri più bassa d'Italia è in provincia di Treviso, dove non hanno inceneritori ma hanno una produzione annua pro-capite di indifferenziato di 50 kg, contro i 270 kg della Toscana.

Purtroppo non è vero che, come dice Giani, dai moderni inceneritori esce solo "vapore acqueo": le scorie gassose, liquide e solide sono addirittura maggiori del flusso di rifiuti trattato e sono molto pericolose, nonché costose da smaltire. L'alternativa è puntare sulla prevenzione, il riciclo ed il riutilizzo: ormai l'Unione Europea ha smesso di finanziare gli impianti di smaltimento "termico" per concentrarsi sulle politiche virtuose, oltre ad aver chiarito che bruciare plastica per produrre energia o carburante non può essere considerato "economia circolare". La Regione Toscana ha finora perso anni preziosi cercando di sottomettere con la forza i propri cittadini ed elettori: crediamo sia l'ora di voltare pagina e di raggiungere ottimi risultati attraverso il dialogo e la democrazia: per questo invitiamo Giani e gli altri candidati ad un confronto sereno e basato su dati concreti. Di fronte ai carri armati, noi saremo sempre il ragazzo di Piazza Tienanmen che rifiuta di spostarsi.

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