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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Centro / Via Buontalenti, 116

Vetrina distrutta nel Giorno della memoria, il negoziante ebreo: "Penso si tratti solo di un furto maldestro"

Lo storico negozio "Alla madre di famiglia" preso di mira la notte tra il 26 e il 27 gennaio. Il commento del titolare Piero Disegni: "Atto vandalico? Non credo, spero sia solo una coincidenza"

Un paio di telefonate in piena notte, poi la spiacevole scoperta la mattina di lunedì 27 gennaio, nel Giorno della memoria, quando ha trovato in frantumi la vetrata di ingresso del suo negozio,"Alla madre di famiglia", dove da quasi un secolo i Disegni, commercianti livornesi di origini ebraiche, vendono stoffe e biancheria per la casa. Un tentato furto, dopo quelli registrati la notte scorsa, che ha comunque fatto nascere il dubbio di un possibile atto vandalico, considerati anche i precedenti di scritte antisemite e svastiche comparse proprio vicino alla storica bottega tra via Buontalenti e via del Cardinale. Ipotesi che al momento non viene presa in considerazione dalla polizia, intervenuta subito sul posto con gli agenti della squadra volanti, così come d'altronde ritiene lo stesso titolare Piero Disegni

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"Stanotte intorno alle 3 ho ricevuto due telefonate - racconta Disegni - e, pur non riuscendo a rispondere, ho subito immaginato che fosse successo qualcosa al negozio. La conferma lo ha avuta questa mattina, quando la titolare del bar qua vicino si è accorta della porta a vetri completamente frantumata. Fortunatamente, però, nessuno è riuscito a entrare in negozio, grazie a un cancello che ha resistito al tentativo di forzatura. La coincidenza con la giornata della memoria? Non escludo niente, ogni ipotesi è aperta, ma penso e spero si tratti di un furto maldestro. Alla fine non hanno rubato niente, ma per riparare i danni serviranno almeno un migliaio di euro".

Mosseri: "Livorno non è una città antisemita, spero si tratti solo di un furto"

Dello stesso avviso anche il presidente della comunità ebraica di Livorno, Vittorio Mosseri: "Spero che sia un tentato furto andato male - commenta Mosseri - e non vorrei invece che fosse un atto premeditato e antisemita. Vorrei sperare che Livorno sia immune a questa maledetta malattia. Livorno non è una città antisemita. Poi ci sono sempre gli stupidi da tutte la parti, ma anche la corsa fatta ieri ha dimostrato che Livorno non è una città antisemita. Non voglio pensare che si possa trattare di altro”.

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