L'allarme lanciato dal settore ittico non è caduto nel vuoto. E anche se il finanziamento di quasi 3 milioni di euro messo a disposizione dal governo per le imprese maggiormente danneggiate dall'invasione del granchio blu sulle coste del nord adriatico, in Toscana e, poco a poco, in tutta Italia non può bastare a contrastare l'emergenza, almeno è un primo tentativo di porre rimedio al problema. Un finanziamento inserito nel decreto legge Asset che il consiglio dei ministri si appresta a rendere efficace e che si aggiunge alla commercializzazione - insieme allo smaltimento - della specie aliena già attuata in alcune regioni del Paese. Ad annunciare il provvedimento è stato il ministro dell'Agricoltura e della Sovranità alimentare Francescoo Lollobrigida, ieri 7 agosto a Chioggia per incontrare le rappresentanze del settore e definire "gli interventi da programmare e le aree che riteniamo idonee per affrontare l'emergenza".

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Il provvedimento prevede infatti che "a decorrere dal 1 agosto 2023 è autorizzata la spesa di 2,9 milioni di euro a favore dei consorzi e delle imprese di acquacolturache provvedono alla cattura ed allo smaltimento" e "con decreto del Ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste sono individuate le aree geografiche colpite dall'emergenza, i beneficiari, le modalità di presentazione delle domande, i costi ammissibili ed i criteri di riparto". Il tutto "per contenere il fenomeno della diffusione del granchio blu e impedire l’aggravamento dei danni inferti all’economia del settore ittico".