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Cronaca Venezia / Scali Rosciano

Green pass in porto, USB: "Sì al vaccino ma anche ai tamponi gratis per i lavoratori". Paroli (AP): "Incontreremo le imprese"

"Utilizzo strumentale della certificazione verde che deresponsabilizza le aziende", la protesta del sindacato davanti a Palazzo Rosciano e l'incontro con il segretario della Port Authority

Che il vaccino sia uno degli strumenti per prevenire la pandemia, non si discute. Ma neppure che il green pass obbligatorio sui luoghi di lavoro sia un espediente utilizzato strumentalmente che deresponsabilizza le aziende. È quanto sostiene il sindacato di base USB, sezione Porto, di Livorno, che questa mattina di venerdì 15 ottobre, giorno di entrata in vigore dell'obbligatorietà della certificazione verde, ha manifestato davanti alla sede dell'Autorità Portuale, a Palazzo Rosciano, ottenendo un incontro con il segretario AdSP, Matteo Paroli, al quale è stata fatta una richiesta precisa: "Tamponi gratis per i lavoratori e controlli coordinati da Asl e Autorità Portuale con costi a carico delle aziende". "Convocheremo le imprese - la risposta di Paroli - per cercare di trovare soluzioni condivise".

Green pass a lavoro, in mille al corteo contro la certificazione verde. Foto e video

USB: "Il green pass? Un espediente che rischi di dividere i lavoratori"

Questa, in sintesi, la protesta di questa mattina. Se al porto di Livorno non si sono verificate situazioni anomale per blocchi o scioperi, come in altri scali del Paese, una quarantina di lavoratori ha comunque voluto "lanciare un segnale forte di unità e di chiarezza circa la questione. Non ci è piaciuta - dicono da USB - la superficialità con cui le altre sigle sindacali e anche la stessa Autorità di Sistema hanno liquidato il tema nei giorni scorsi. Il nostro sindacato, pur avendo posizioni chiare in merito all'utilità e all'importanza della vaccinazione come uno dei tanti strumenti per prevenire la pandemia Covid, ha scelto di opporsi all'utilizzo strumentale di un espediente, come quello dell'obbligo di green pass, che rischia di diventare l'ennesimo strumento di divisione tra i lavoratori ma soprattutto un modo per deresponsabilizzare le aziende rispetto a tutte quelle prerogative di legge sulla sicurezza e la salute dei lavoratori".

"Siamo stati in prima fila durante i periodi peggiori della pandemia - prosegue USB -, per combattere le aziende che volevano mandare al massacro i lavoratori. Esposti, manifestazioni, tre scioperi nazionali in pochi mesi e 4 delegati o iscritti licenziati in tronco per aver denunciato l'assenza di Dpi nelle proprie aziende (poi fortunatamente tutti reintegrati). Tutto ciò non ci impedisce, oggi, di avanzare forti critiche sullo strumento green pass, ma soprattutto non deve diventare il pretesto per abbandonare centinaia di lavoratori che hanno fatto scelte diverse, sperando quasi in un loro licenziamento o in una sospensione".

"Abbiamo chiesto ufficialmente all'Autorità Portuale di Livorno di intervenire pubblicamente e concretamente affinché tutte le società portuali garantiscano tamponi gratuiti sul posto di lavoro per i lavoratori che ne facciano richiesta - spiegano ancora dal sindacato -. Garantire un'attività di monitoraggio e controllo periodico estesa a tutti i lavoratori del nostro scalo, dai portuali ai marittimi fino agli autotrasportatori. Attività coordinata dalla ASL e dalla Autorità Portuale con i costi a carico delle società. Altrimenti non ci vengano a raccontare che il Green Pass è una misura esclusivamente sanitaria che andrà a 'derogare' a tutta un'altra serie di misure importanti legate alla salute dei lavoratori".

"Con questo sistema i controlli su eventuali contagi e focolai non ci saranno"

"In merito a ciò - conclude USB - denunciamo tutta una serie di enormi contraddizioni e criticità già da oggi presenti nel nostro scalo. L'obbligo di controllo del green pass è a carico del datore di lavoro. Tale controllo va effettuato all'inizio del turno e non verrà effettuato ai varchi portuali. Si stanno già creando paradossi che vedono lo stivatore o il rizzatore entrare su una nave a lavorare a contatto con il marittimo a cui, se non scende dalla nave, non è richiesto alcun controllo. Così come il trasportatore che arriva al terminal. Sia chiaro, non vogliamo, con questa riflessione, porci contro altri lavoratori come noi, ma semplicemente far emergere una serie di contraddizioni più o meno evidenti di questa nuova misura. I controlli veri su possibili contagi e su nuovi focolai, con questo sistema, non ci saranno. E non può che essere così in quanto il green pass non è una misura sanitaria a 360 gradi".

Al termine del presidio, l'incontro con il segretario generale, Matteo Paroli: "Ringraziamo per la disponibilità e il dialogo - concludono da USB -. Abbiamo esposto nel dettaglio le nostre preoccupazioni e le nostre richieste. Tra 10 giorni circa è previsto un nuovo incontro anche con il presidente Guerrieri, nel frattempo continueremo nella nostra attività di monitoraggio, ma soprattutto proseguiremo la nostra campagna sindacale affinché si arrivi ad ottenere tamponi gratuiti per tutti i lavoratori che ne faranno richiesta".

Paroli (AdSP): "Cercheremo di trovare soluzioni condivise"

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Il segretario generale AdSP, Matteo Paroli

Soddisfatto dell'incontro anche il segretario della Port Authority, Matteo Paroli. "Abbiamo ascoltato e recepito le istanze presentate dall'Unione Sindacale di Base - si legge in una nota dell'AdSP -, riservandoci di avviare i necessari approfondimenti anche in una scala più ampia rispetto a quella locale". Diverse le questioni messe sul tavolo nella sala Gallanti di Palazzo Rosciano, alla presenza anche i dirigenti Fabrizio Marilli (demanio) e Cinthia De Luca (sicurezza). "I sindacalisti hanno rappresentato che nel solo scalo di Livorno circa il 10/12% della forza lavoro operativa non sarebbe vaccinata - dicono da Palazzo Rosciano -. Per assicurare anche a queste persone il diritto di continuare a lavorare, l'USB ha chiesto alla Port Authority di farsi parte attiva nei confronti delle imprese terminaliste perché possano essere forniti tamponi gratuiti o comunque a basso costo. Durante la riunione sono stati toccati anche altri temi, come quello delle modalità di controllo della certificazione verde, attività che, si precisa, è a carico del datore di lavoro".

"Credo molto nel confronto costruttivo per cercare di trovare soluzioni condivisibili - il commento di Paroli, che aggiunge: "Abbiamo ascoltato con attenzione le istanze dell'USB. Le richieste sono chiare. Ci assumiamo l'impegno di organizzare un incontro con le rappresentanze delle imprese portuali per valutare compiutamente la situazione". L'AdSP incontrerà di nuovo il sindacato il prossimo 26 ottobre per fornire un resoconto puntuale sugli incontri.

Nel corso della riunione, Paroli è stata infine colta l'occasione per fare un aggiornamento sulla situazione nei porti del Sistema nel giorno dell'entrata in vigore dell'obbligo del green pass per accedere ai luoghi di lavoro: "Risulta confermato quanto emerso nei giorni scorsi a seguito di un confronto avviato con le imprese. A Livorno e Piombino non si registrano criticità operative, né all'ingresso/uscita dai varchi né tantomeno nei pressi dei terminal".

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