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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Green Pass obbligatorio, gestori di bar e ristoranti divisi: "Discrimina i clienti". "C'è una legge, la gente si è adeguata"

Alcuni dei proprietari delle attività sono contrari alla certificazione per poter consumare all'interno dei locali, ma c'è anche chi la vede di buon occhio: "Le persone l'hanno accettata e chi ne era sprovvisto si è seduto all'esterno"

Nel giorno in cui il green pass diventa indispensabile per accedere a tutti i luoghi a rischio assembramento, i gestori di bar e ristoranti si dividono sull'obbligatorietà della certificazione verde per i clienti che vogliano consumare nei locali al chiuso, come disposto da decreto legge. Alcuni infatti ammettono che la novità emanata dal governo non ha portato particolari cambiamenti: "Non abbiamo riscontrato il minimo problema, la nostra clientela si è adattata alla legge senza problemi". Altri invece sono decisamente contrari: "Il green pass non ha un'utilità sanitaria ma è usato come merce di scambio per far vaccinare le persone".  

Il Civico 8: "Non chiederemo il green pass perché non siamo pubblici ufficiali"

ristorante civico 8 1-2

Al Civico 8 è stato appeso un cartello all'ingresso del ristorante, ma i gestori non obbligheranno i clienti a mostrare la certificazione: "Abbiamo lo spazio esterno e lo sfruttiamo al meglio. Se invece una persona volesse mangiare all'interno, noi, non essendo pubblici ufficiali, non chiederemo il green pass perché le persone sanno cosa dice la legge e, per sicurezza, l'ho scritto chiaramente all'entrata. Su ogni tavolo c'è un foglio che ogni cliente dovrà compilare con i dati anagrafici, il numero di telefono e l'eventuale certificazione. Una volta riempito, lo metto agli atti e lo conservo". 

La casina di Alice: "Contrari al green pass"

La casina di Alice-2

Anche i proprietari de "La Casina di Alice", in via Cambini, non usano troppi giri di parole per esprimere la loro opinione: "Siamo contrari perché, come dichiarato da tanti dottori, il green pass non ha un'utilità sanitaria ma è usato come merce di scambio per far vaccinare le persone. Fortunatamente abbiamo un ampio spazio esterno con ombrelloni che riparano i clienti da sole o pioggia. L'obbligo della certificazione divide i ristoranti in due categorie: quelli più fortunati con un giardino e quelli che invece hanno solo la sala interna". 

Bar La Venezia: "Abbiamo spostato tutti i tavoli all'esterno"

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Per evitare di chiedere ai clienti il green pass, il bar "La Venezia" ha usato un insolito stratagemma: "Prima di aprire abbiamo svuotato la sala e messo tavoli e sedie all'esterno così da non dover chiedere ai clienti se hanno il green pass o meno. I bar, per storia, sono luoghi di aggregazione e chiunque vi può entrare senza problema. Il nostro lavoro è quello di mettere a proprio agio il cliente e per questo non possiamo fare distinzioni in base al green pass". 

Bar...celona: "I nostri clienti hanno accettato serenamente il cambiamento"

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"Il green pass è stato accolto serenamente dalla nostra clientela - afferma Massimiliano Salvadori del Bar..celona -. All'interno abbiamo anche una sala slot e chi non è in possesso della certificazione ha accettato senza problemi di non potervi accedere. C'è qualcuno che dice che non si vaccinerà mai e che non cederà ai ricatti, ma fin qui nessuno ha creato alcun tipo di problematica nel nostro locale". 

Caffetteria Toscana: "Chi non aveva il green pass ha fatto colazione all'esterno"

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"Fino a questo momento non abbiamo registrato nessun problema - racconta una dipendente della Caffetteria Toscana -, sembra un pomeriggio come tutti gli altri. Le colleghe che erano di servizio questa mattina mi hanno raccontato che forse l'affluenza è stata persino più alta rispetto al solito. I clienti sprovvisti di green pass si sono accomodati ai tavoli esterni, senza creare alcuna turbativa al nostro lavoro".

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