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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Guerra in Ucraina, bambini orfani al porto di Livorno pronti per essere accolti in Sardegna

Circa un centinaio di persone al terminal per le procedure sanitarie in attesa di ripartire. La missione portata a termine dal deputato sardo di Forza Italia Ugo Cappellacci

In salvo dall'orrore della guerra. Sono arrivati nella mattinata di oggi, lunedì 7 marzo, al porto di Livorno, circa cento profughi in fuga dall'Ucraina. Tra di loro anche sessanta bambini di età compresa tra i 6 e i 12 anni, molti dei quali orfani. Dopo l'iter da osservare riguardante lo screening sanitario, alle 22.30 ripartiranno per Olbia, in Sardegna. Da qui il trasferimento a Cagliari, dove verranno accolti nelle strutture individuate dagli enti locali. La missione della speranza è stata portata a termine dal deputato sardo di Forza Italia, Ugo Cappellacci, che è partito dalla Sardegna nei giorni scorsi per raggiungere il confine tra Polonia e Ucraina. 

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Cappellacci è anche presidente dell’Unione interparlamentare per l’amicizia tra Italia e Ucraina, e ha organizzato la missione in collaborazione con il console onorario ucraino in Sardegna Anthony Grande. L'obiettivo infatti era salvare dalla guerra i bambini degli orfanotrofi ucraini. "Siamo finalmente arrivati al porto di Livorno - ha detto nel pomeriggio in un video pubblicato su Fb -, i bambini sono stanchi ma con un buon morale. Andremo al terminal dove verrà effettuato lo screen sanitario, in quanto queste persone provengono da un paese dove il tasso di vaccinazione è molto basso, ovvero circa il 30%. Speriamo con tutto il cuore che non ci siano casi di positività". Durante il viaggio, lungo quasi 1.500 chilometri, i bambini - come ha spiegato lo stesso Cappellacci - hanno passato il tempo disegnando.  

Il governatore Giani: "Un front office d'accoglienza a Firenze e sulla costa per chi scappa dall'Ucraina"

Intanto nella giornata di oggi a fare il punto sulla situazione in Ucraina è stato anche il governatore Eugenio Giani che ha spiegato come sarà allestito "un front office d’accoglienza per chi scappa dall’Ucraina, un punto di riferimento, un approdo sicuro al quale gli ucraini possano rivolgersi per essere seguiti sia per questioni pratiche come l’alloggio, sia per questioni sanitarie". "In questo ruolo - ha quindi aggiunto il governatore - che il governo ha assegnato a me e agli altri presidenti di Regione sono tre i compiti principali. Innanzitutto quello di seguire tutte le operazioni di una prima accoglienza per chi non trova più spazio nei Cas organizzati dalle prefetture. Li orienteremo verso gli alberghi di prima accoglienza per differenziarli dagli alberghi sanitari covid. Il secondo compito riguarda i trasporti affinché gli ucraini possano avere condizioni agevolate per gli spostamenti; terza questione - precisa Giani - è legata alla sanità: ci stiamo organizzando in riunioni periodiche, la prima stamani, ed il primo obiettivo è appunto un front office sia a Firenze che in una località della costa".

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Giani lo definisce "un punto di riferimento anche per gli  ucraini che arrivano con i loro mezzi e che vogliono uno sportello di informazioni, un luogo fisico in cui avere quelle indicazioni indispensabili da seguire al momento dell’arrivo". "Per ora - ha aggiunto l'assessore Monia Monni - agiamo in assenza di un piano di assegnazione di quote e regolazione dei flussi e molti arrivano fuori dalla rete istituzionale di accoglienza. Sono ospitati da famiglie di amici o parenti. È un'ottima soluzione perché consente a chi scappa dalla guerra di essere accolto da persone con cui c'è un rapporto affettivo e questo può rendere meno doloroso questo difficilissimo momento. Però bisogna garantire la sicurezza sanitaria sia di chi è accolto che di chi accoglie. Per questo abbiamo istituito il numero verde 800-556060. Anche chi  accoglie – conclude - può chiamare questo numero per segnalare l’arrivo dei profughi che potranno così essere sottoposti a screening sanitario e tampone".

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